Cultura
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09/05/2017 18:47

Silvia Ajelli, la voce fuori campo delle Tragedie

E' la traduttrice

di Redazione

Silvia Ajelli
Silvia Ajelli

Siracusa – Sivia Ajelli, è l’attrice-traduttrice delle Tragedie di Siracusa. Diplomata alla Scuola del Teatro Stabile di Torino diretta da Luca Ronconi, Silvia ha un ruolo nascosto ma fondamentale per il pubblico straniero. 

Per la prima volta nella storia, le due opere tragiche (quest’anno I Sette contro Tebe e Le Fenicie) possono essere seguite in lingua inglese dagli spettatori stranieri noleggiando speciali auricolari. Accanto alla regia di palcoscenico, Silvia Ajelli legge la traduzione curata da Andrea Peghinelli. Copione inglese in mano, l’attrice è impegnata nell’esperimento: «Sono in un angolo, nascosta vicina al palcoscenico – dice Silvia Ajelli – e traduco il testo seguendo lo spettacolo. Una bella sfida perchè è la prima volta in assoluto che accade. Il mio obiettivo è quello di trovare un tono intermedio che non sia quello piatto dei traduttori ma nemmeno quello più personale che possa sovrapporsi agli attori. Sto cercando la giusta via di mezzo per far seguire lo spettacolo a chi vuol comprendere le parole in italiano ma non vuole perdersi la magia della tragedia antica a Siracusa».

Sono 150 le maestranze impegnate nella costruzione della macchina scenica delle tragedie. Per I Sette contro Tebe la scena è un tappeto di terra, realizzato con riccioli di sughero, di 54 metri di profondità a ricoprire un palco su cui si innalza un albero sacro, una sorta di tempio che fa pensare ai riti indiani.

Quasi “borghese” l’allestimento delle Fenicie. I costumi ne sono il simbolo. I soldati indossano le divise dell’esercito italiano assumendo un tono ministeriale. A terra, sulla scena, un tappeto rosso realizzato con stoffe di vario tipo che nell’insieme sfumano la tonalità rendendola cangiante.