Lo spettacolo mostra tutti gli elementi comici del teatro dialettale
di Stefania Pilato

Ha molto divertito la pièce “Pericolosamente” portata in scena mercoledì sera al Teatro Garibaldi dalla Compagnia del Piccolo Teatro con la regia di Marcello Sarta. Protagonisti della commedia, scritta nel 1938 da Eduardo De Filippo , sono stati la simpaticissima Graziana Giurdanella nei panni di Dorotea, donna bizzosa e dispettosa, l’impeccabile Marcello Sarta che ha dato vita ad Arturo, marito di Dorotea e non meno stravagante della donna, e l’esilarante Giorgio Fede nel ruolo di Michele, vecchio amico di Arturo rientrato dall’America e testimone, suo malgrado, di furiosi litigi ed improvvise riappacificazioni tra i due coniugi.
Michele si reca a casa di Arturo. Ad accoglierlo è Dorotea che, mostrando un carattere spinoso e incoerente, gli confida di essere vittima da anni delle pistolettate del marito, ma di riuscire miracolosamente a scamparla ogni volta.
Inizia dunque il gioco degli equivoci che prende forza quando Arturo, durante una lite, spara alla moglie davanti all’incredulo Michele.
Ma Arturo in realtà usa una scacciacani. È un espediente perché Dorotea gli dia tregua. Credendo infatti di essere sfuggita alla morte, la donna si trasforma temporaneamente in una moglie adorante e servizievole.
Ma solo temporaneamente.
Lo spettacolo mostra tutti gli elementi comici del teatro dialettale: un equivoco di base, un’azione scenica molto vivace con alcuni momenti farseschi e, ovviamente, l’uso del dialetto (modicano, dato che la vicenda viene spostata da Napoli a Modica). A far da prologo allo spettacolo, con testi di Fatima Palazzolo ispirati ad alcuni monologhi di Luciana Littizzetto, l’ingresso in scena di tre donne in vestaglia e bigodini che, a turno, dipingono con notevole vis comica i loro mariti come pantofolai, egoisti e mammoni. Ad interpretarle Ornella Fratantonio, Antonella Palazzolo e la stessa Fatima Palazzolo.
Un siparietto danzato, interpretato da Maria Chiara Adamo, Alessandra Pitino e Gisa Sammito, accompagnate da Riccardo Tona e Daniele Cannata, ha fatto da sigla di apertura e chiusura allo spettacolo.
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