Attualità
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02/06/2007 00:49

E Maria disse: Quanno ce vo ce vo’

di Redazione

La festa della patrona si rinnova nel solco della tradizione. Si tiene oggi pomeriggio, in piazza Italia, la sacra rappresentazione della battaglia tra normanni e saraceni, al termine della quale Maria Santissima delle Milizie scese dal cielo sopra un destriero bianco per salvare gli sciclitani dalle invasioni degli infedeli, seguaci di Allah.
Raccontano le fonti: “Il 10 marzo del 1736 il papa Clemente XII decretò che ogni anno, il sabato precedente la Domenica di Passione, nella chiesa distante tre miglia dalle mura della cittadina siciliana di Scicli venisse celebrata solennemente la festa di Sancta Maria Militum, in ricordo del miracolo avvenuto colà nell’anno di grazia 1091. A Scicli si venera ancora oggi un dipinto settecentesco e una statua in grandezza naturale che raffigura la Vergine, incoronata, spada in mano e corazza addosso, su un bianco cavallo rampante bardato a guerra.
E’ la Madonna delle Milizie, in nome della quale, alla fine di maggio, si ripropone lo scontro tra cristiani e saraceni.
Nell’anno 1091, il capo dei saraceni, l’emiro Belcane si apprestava a sferrare una potente offensiva contro i normanni di Ruggero d’Altavilla, il Gran Conte che più volte lo aveva sconfitto in terra di Sicilia.
Il normanno attese il nemico nella piana di Scicli e qui avvenne lo scontro.
Vistosi soverchiare dai saraceni, Ruggero invocò la Madre di Dio e, miracolo, questa apparve sul campo di battaglia”.
La festa è considerata uno dei quaranta appuntamenti folcloristici più importanti dell’Isola e per questo è inclusa, unica festa della provincia di Ragusa, nel calendario regionale delle feste più importanti.
Maria delle Milizie è infatti l’unica Madonna guerriera della Cristianità.
La conquista normanna della Sicilia fu un evento traumatico e particolarmente violento che vide fronteggiarsi due grandi civiltà: da un lato l’Occidente, la Cristianità e dall’altro l’Oriente, l’Islam. Stanziati in Sicilia dall’827 i dominatori arabi non costituirono mai uno stato unitario; essi, invece, divisero l’isola in tanti settori, ciascuno dei quali aveva a capo un kaid.
Fu per una contesa fra il kaid di Catania e quello di Agrigento che nel 1060 furono chiamati, in Sicilia i Normanni; questi, guidati da Roberto il Guiscardo e da Ruggero d’Altavilla, tra il 1060 ed il 1087 conquistarono Messina, Cerami, Catania, Palermo ed Enna, nel 1091 occuparono Noto (ultimo baluardo musulmano) e nell’anno successivo anche le isole maltesi. In questo contesto storico s’inserisce la leggenda dell’intervento miracoloso della Madonna a cavallo a sostegno degli sciclitani, soccorsi dalle milizie del conte Ruggero contro i Saraceni dell’emiro Belcane.
La figura della Madonna a cavallo e con la spada in mano è il frutto della rielaborazione tra ‘400 e ‘500 di un mito preesistente (quello cioè dell’apparizione della Vergine) che venne così “attualizzato” e reso funzionale alla sensibilità religiosa del tempo.
Stasera il mito si attualizza e rivive.