Cultura
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23/12/2017 13:11

Da Scialla! a Brexit: lo Zingarelli introduce più di 1000 nuove parole

Molti sono termini economici

di Irene Savasta

la dolce lingua
la dolce lingua

E’ difficile spiegare perchè un lemma ha più fortuna di un altro e riesce ad entrare nei dizionari. La spiegazione più semplice è questa: da una parte, l’uso quotidiano e popolare, dall’altro, l’uso letterario. Non stupitevi di questo: un termine, infatti, entra a far parte della lingua se quel determinato termine viene poi usato da chi usa le parole per mestiere.

Solo così, entrerà a far parte del canone letterario. Anche quest’anno (come ogni anno), il dizionario Zingarelli ha monitorato lo stato di salute della nostra lingua e ha introdotto per l’edizione del 218 circa 1000 nuove parole. In tutto, vi sono 145mila voci e oltre 380mila significati. Fra le new entry ricordiamo Brexit, flaggare e post-verità. Non è nuova (un film di Francesco Bruni del 2011 aveva lo stesso nome e significato) ma ora è entrato nel vocabolario “Scialla!” esaltato nel linguaggio corrente dei giovani con il significato di “Stai sereno”.

Altro termine dell’anno è “genderless”, al posto dell’ormai vetusto “unisex”. Nella moda, s’intende qualcosa che non ha distinzione fra genere femminile e maschile.  Altro termine entrato nell’uso è  Millennial: indica i maggiorenni o meglio chi è nato negli anni tra la fine del XX e l’inizio del XXI secolo.

Ci sono anche gli orrendi anticipatario, per dire di un bambino che viene iscritto al primo anno della scuola primaria con un anno di anticipo, itangliano, cioè linguaggio costituito da una base italiana con la presenza di numerose parole inglesi, spesso storpiate e saltafila che è diventato un termine di uso corrente per speciali ticket che consentono di accedere a un luogo saltando la fila. Molti termini entrati sono di genere “economico” come sharing economy, brexit e spread, già entrati negli anni scorsi.

Un’attenta analisi della lingua, dunque, ci dice che l’italiano è una lingua in cui vi è una forte invasione di termini stranieri, soprattutto inglesi, che alcuni lemmi non hanno avuto successo nonostante le accademie ce le volessero appioppare per forza (ad esempio petaloso, che fine ha fatto?), che tutto ciò che decreterà il sucesso o l’insuccesso di una parola sta all’uso che gli italiani ne faranno durante l’anno.