Attualità
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19/05/2010 10:58

Volare? Oh, Oh, Cantare, Oh oh oh oh

Si volerà solo nell'estate 2011

di Gazzettadelsud

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Comiso – La classe politica ragusana si è confrontata sul futuro dell’aeroporto nel corso di una seduta aperta del consiglio provinciale nella sala-teatro del «Magliocco». Il lungo dibattito (quasi cinque ore) è servito a mettere a fuoco gli ostacoli che ancora si frappongono all’apertura dello scalo aereo, ma ha anche evidenziato verità scomode e parecchi problemi ancora irrisolti.
È toccato al sindaco Alfano fare il punto sulle prossime tappe. Alfano ha confermato che a giorni l’opera verrà consegnata. Domani, inoltre, a Roma, sarà firmato il protocollo per il passaggio alla Regione, e successivamente al Comune, delle aeree aeroportuali attualmente ancora di proprietà del demanio militare. Il primo cittadino ha poi parlato dei ritardi accumulati dal cantiere, dovuti alla crisi di liquidità dell’impresa e ad alcuni marchiani errori, quali l’«inaugurazione-farsa del 2007» che ha comportato «una notevole perdita di tempo».
Sollecitato da Alfano, il presidente della Soaco, Orlando Lombardi, dal canto suo, ha assicurato che la società di gestione ha tutto l’interesse a attivare al più presto Comiso. «Abbiamo già chiesto all’Enac – ha sottolineato – la certificazione necessaria per gestire il “Magliocco”, e deliberato i bandi per l’acquisto dei mezzi di rampa e la concessione dei depositi di carburante». Lombardi ha poi chiarito che le assunzioni non supereranno le 30 unità e che Soaco non prevede che l’aeroporto possa divenire operativo prima dell’estate del 2011.
Il presidente della Provincia Franco Antoci ha fatto chiarezza circa l’acquisto delle quote societarie. «Sarà una partecipazione pressoché simbolica – ha spiegato – perché l’ente è già impegnato a potenziare la rete viaria intorno all’aeroporto per la quale spenderà quasi 18 milioni di euro».
L’ex sindaco Giuseppe Digiacomo, principale artefice della conversione dell’ex base Nato, ha invece difeso a spada tratta il proprio operato, sostenendo ancora che il sedime aeroportuale appartiene già a tutti gli effetti al Comune e ha poi tirato le orecchie all’amministrazione provinciale per i cospicui ritardi accumulati nella realizzazione delle viabilità secondaria a servizio dell’aeroscalo. Digiacomo ha anche sollecitato meccanismi risarcitori a favore di Vittoria e Chiaramonte Gulfi per la disponibilità dimostrata nel favorire la costruzione dell’infrastruttura.
Il presidente della Camera di Commercio, Giuseppe Tumino, si è detto certo che Intersac e Sac faranno del loro meglio per mettere a pieno regime in tempi rapidi il «Magliocco». Tumino ha però paventato il rischio che Comiso non ottenga il riconoscimento di struttura di interesse nazionale come promesso dal ministro Matteoli: «In tal caso – ha chiarito – servizi essenziali per l’operatività del “Magliocco”, quali vigili del fuoco, polizia e controllo del traffico ricadranno sulle spalle di Soaco, mettendo in seria difficoltà la gestione finanziaria della società».
In qualche altro intervento è emersa invece diffidenza nei confronti del socio di maggioranza di Soaco, Intersac, che, come ha detto Giovanni Iacono di Idv, sarebbe portatore di un conflitto di interessi, dato che gestisce già l’aeroporto di Catania. Tutti d’accordo poi nel ritenere che almeno nei primi anni il «Magliocco» opererà in perdita e nel chiedere con forza al consiglio di amministrazione di Soaco un piano industriale serio e trasparente. «Bisogna evitare – ha concluso Ignazio Nicosia (Pdl) – di speculare sul bisogno di lavoro di tanti giovani».