Alla GAM di Palermo
di Redazione

Palermo – La Fondazione Merz, in collaborazione con la Galleria d’Arte Moderna di Palermo e il Festival delle Letterature Migranti, ha inaugurato “So as to find the strength to see” a cura di Maria Centonze, Lisa Parola e Agata Polizzi, mostra dell’artista curda Fatma Bucak.
La mostra è l’occasione per attivare una forte riflessione sociale e collettiva: nata in una cittadina nel Sud della Turchia vicina al confine con la Siria, Fatma Bucak lavora su temi quali l’identità, la violenza, la censura, la repressione, l’espropriazione, la migrazione e la mitologia religiosa; la sua storia personale e l’appartenenza alla minoranza curda in Turchia hanno contribuito a formare la sua poetica che sviluppa attraverso installazioni, performance, fotografie, video e ambienti sonori.
Dall’osservazione dell’attuale scenario internazionale, nello specifico dell’area mediterranea, e dall’urgenza di una riflessione sulla storia contemporanea, nasce la volontà dell’artista di affermare con il proprio linguaggio artistico forme di resistenza culturali in contesti sempre più autocratici.
“L’artista – raccontano i curatori – con il suo intervento riesce a dare voce a cronache dimenticate, narrazioni di pensieri inespressi, come un riesame delle “individualità” escluse dalla storia, di minoranze politiche o etniche e di strutture socio-culturali in opposizione al potere. L’eterogeneità delle opere di Fatma Bucak ci ricorda che l’arte e la cultura sono concetti trasversali che si riferiscono alla memoria, all’identità e all’esperienza collettiva e che se comprendiamo l’arte come spazio dialettico e strumento di ri-significazione, nessuna immagine ha tanta potenza concettuale per rispondere alla crisi culturale che ci circonda e al fallimento di alcuni paradigmi della modernità”.
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