Protesta il 15 gennaio
di Redazione


Ragusa – Ci sarà, con ogni probabilità, una troupe inviata da una famosa trasmissione giornalistica che va in onda su una rete nazionale martedì mattino a Ragusa.
La protesta che andrà in scena è quella del gilet gialli italiani, i piccoli azionisti risparmiatori della Banca Agricola Popolare di Ragusa, che chiedono all’istituto di credito di riacquistare le loro azioni, ma invano.
L’appuntamento è alle 9 del mattino del 15 gennaio in viale Europa, davanti alla sede centrale della Banca. Scrive il comitato di protesta: “Dal 2016, la Bapr ha alzato una cortina di ferro facendosi scudo di una direttiva europea, che limita il riacquisto delle proprie azioni secondo principi prudenziali. La Banca – senza avvisare i suoi azionisti – ha limitato drasticamente il riacquisto di azioni proprie, consentendolo per quantitativi sempre minori (nell’ordine di sole 30 o 20 azioni per volta) e rendendolo pressoché nullo, sino a bloccarlo, arbitrariamente, nel settembre 2017″.
“Dal 2018, infatti, la negoziazione delle azioni avviene solo sul mercato Hi-Mtf, il cosiddetto “borsino”. In un anno questo mercato ha prodotto una flessione del valore nominale da 117,40 euro a 83,50. Un progressivo dissanguamento.
La direttiva europea è tuttavia un semaforo: non obbliga la Bapr a determinare questo blocco nel riacquisto delle proprie azioni. Lo dice una sentenza della Corte Costituzionale e lo ha ribadito in questi giorni Vladis Dombrovskis, vicepresidente della Commissione Europea, che ha risposto a un’interrogazione dell’onorevole Innocenzo Leontini. “Il regolamento sui requisiti patrimoniali (n. 575/2013) non vieta agli enti di riacquistare il loro capitale regolamentare (“fondi propri”), ad esempio le azioni cooperative. Esso – ha spiegato il vice presidente della Commissione – impone semplicemente agli enti di chiedere la preventiva autorizzazione all’autorità competente (Bankitalia)”.
“Abbiamo portato molta pazienza ma il blocco operativo imposto dalla Banca di fatto ha reso nullo l’esercizio del diritto dell’azionista alla circolazione dei titoli.
Non c’è stata una disponibilità, da parte degli Organi della Bapr, di tutelare gli azionisti della Banca (18.969, di cui 15.384 soci e 3.585 piccoli azionisti, come da bilancio 2016). Di fatto l’asserita solidità patrimoniale della Banca (Cet1 indicato al 24,7 nel 2017, sceso al 22% dopo la vendita di 350 milioni di crediti non esigibili) cozza con la crisi di liquidità delle azioni Bapr“.
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