Storie di disumanità, storie di umanità
di Redazione


Ragusa – Non ci sono solo le venti famiglie ragusane che hanno chiesto di poter adottare Vittorio Fortunato, il neonato abbandonato davanti a una macelleria di via Saragat a Ragusa. Ma la vicenda umana dell’inconsapevole protagonista di questa storia ha commosso l’Italia intera, al punto che il reparto di terapia intensiva neonatale dell’ospedale Giovanni Paolo II di Ragusa si è visto sommerso da regali: tutine, scarpine, vestitini, pannolini, ciucci, culle, e tutto quanto serve per un bambino. Il Comune di Ragusa ha addirittura annunciato l’apertura di un conto corrente da intestare al bambino, dove ciascuno potrà donare una somma di denaro che potrà essere sbloccata dall’intestatario al compimento del diciottesimo anno di età.
Ma a fare più impressione è la gara alle raccomandazioni per l’adozione. Molte coppie, alcune senza figli, altre già con prole, cercano canali e informazioni per accedere all’adozione del piccolo, che sarà decisa, secondo i criteri di legge, dal Tribunale dei Minori di Catania. C’è qualcosa di estremamente emotivo in tutto quello che sta accandendo. Evidentemente, il gesto dell’abbandono del bambino, in un mastello della raccolta indifferenziata, senza neanche la prima poppata della mamma, davanti a una macelleria, ha lasciato il segno.
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