Una piazza assiepata di diecimila persone ascoltò Vasco Rossi che recitava poesie, alternandosi con Angelo
di Giuseppe Savà

Era il 23 agosto del 1999 e il sindaco poeta di Valverde, in provincia di Catania, Angelo Scandurra, convinse Vasco Rossi a recitare le sue poesie in piazza. Diecimila persone assieparono la piazza del Santuario, ascoltando i quindici componimenti poetici di Angelo, e le quindici poesie scritte da Vasco.
In questo racconto c’è tutto Angelo Scandurra. Intellettuale, poeta, impegnato nel sociale e in politica, sindaco per nove anni, capace di interloquire con il cantautore più amato in Italia e di convincerlo a fare una cosa intima, insolita, stupefacente. Recitare, poesie.
Angelo Scandurra è morto ieri a 72 anni, improvvisamente. Era ricoverato in ospedale, a Catania, quando le sue condizioni di salute sono precipitate nella notte. E’ stato editore, animatore culturale, uomo visionario, entusiasta della vita e della propria terra. Poeta tradotto in Svezia, Stati Uniti e Spagna. Quando fece il recital di poesie, i giornali siciliani titolarono: “Il sindaco-poeta e la rockstar”, “Quella strana coppia”. Di questo era capace Angelo Scandurra, di raggiungere vette altissime vivendo nella provincia più remota, conscio che l’arte e la cultura superano confini. Angelo intitolò, provocatoriamente, quell’incontro: “Tra il disperato e il sublime”. Fra urlo, paura e poesia.
Foto di Giuseppe Leone. Nelle foto, Vasco Rossi recita poesie con Angelo Scandurra a Valverde. Era il 23 agosto 1999.
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