Attualità
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05/01/2011 01:18

Sono malato? La cura la cerco su Google

Tutti dottori tutti

di Redazione

Albero Sordi malato immaginario
Albero Sordi malato immaginario

Italiani un popolo di pazienti in Rete, ma poco scrupolosi. Otto su dieci (81%) si affidano a internet per cercare informazioni su salute e farmaci, mentre uno su due (47%) addirittura ricorre al web per l’autodiagnosi.

 
Eppure tre connazionali su quattro non controllano l’attendibilità delle fonti, rischiando così di imbattersi in contenuti poco affidabili. E’ quanto emerge dai nuovi dati del ‘Bupa Health Pulse 2010’, la ricerca internazionale della London School of Economics sui servizi sanitari. Le donne italiane consultano il ‘dottor Web’ più degli uomini (83% contro 78%), ma il picco massimo di ricerche legate alla salute, indipendentemente dal sesso, si registra comunque tra i giovani dai 25 ai 34 anni (87%), la generazione evidentemente più predisposta sia per l’età sia per la confidenza con il pianeta dell’online. Quando si tratta, invece, di contattare il proprio medico con un’e-mail o un sms, i più propensi risultano gli uomini (27% contro il 21% delle donne).
 
 
Da segnalare, infine, un 13% di italiani che ricorre ai social media come Facebook per postare commenti e domande o approfondire temi medici. In dettaglio, il 65% degli italiani cerca in Rete informazioni sui farmaci; il 47% naviga per effettuare un’autodiagnosi; il 42% si informa su ospedali o cliniche; il 26% cerca a colpi di mouse notizie sui medici; il 13% ricorre ai social media come Facebook per postare commenti e domande o approfondire temi medici. E’ gennaio il mese in cui i consigli medici online raggiungono – con l’inizio del nuovo anno e complice una rinnovata attenzione per la salute – il loro picco massimo. Inoltre uno studio della London School of Economics ipotizza nei prossimi anni un’ulteriore crescita delle informazioni online sulla salute: ciò si spiega anche con l’incremento delle vendite di smartphone e ipad previsto entro il 2012. Lo studio spiega che le persone rischiano così di imbattersi in contenuti che non hanno una fonte certa e faticano, dunque, a conoscere ciò di cui si possono fidare. “
 
Se online si reperiscono delle informazioni inaffidabili – ha commentato Sneh Khemka, direttore medico di ‘Bupa International’ – le conseguenze possono essere serie. Da una parte le persone possono sentirsi falsamente rassicurate da sintomi potenzialmente pericolosi, non cercando l’aiuto di cui hanno bisogno, dall’altra un’informazione imprecisa può portare la gente a preoccuparsi per nulla, a sottoporsi a esami e trattamenti che non apportano loro alcun beneficio. Quando si è alla ricerca di informazioni online è davvero importante assicurarsi che provengano da una fonte attendibile”.
 
“Le nuove tecnologie – ha spiegato David McDaid, ricercatore della London School of Economics – stanno aiutando tantissime persone in tutto il mondo ad approfondire argomenti che riguardano la loro salute e a prendere decisioni con un bagaglio informativo implementato. Tuttavia la gente necessita di informazioni ottimali. Le persone devono ricercare le fonti online badando al marchio di qualità, verificando sia la sezione ‘Chi siamo’ dei siti web, sia la data dell’ultimo aggiornamento delle informazioni stesse”.