La corsa a spalla fino a Chiaramonte, nelle immagini in bianco e nero di quasi 70 anni fa
di Redazione

Chiaramonte Gulfi – A corredo del filmato d’epoca dell’Istituto Luce, allegato in fondo, riportiamo la descrizione di questa antichissima ricorrenza della tradizione religiosa iblea, così come descritta sulla moderna enciclopedia online Wikipedia.
La Vergine di Gulfi è la “Patrona Principale e Regina di Chiaramonte Gulfi” ad immemorabilis. Agl’inizi del 1500 la Sicilia fu stravolta dalla peste e i Chiaramontani si affidarono a San Vito, chiedendo per sua intercessione la liberazione da tale tremendo male, la città fu salva ed il popolo elesse, senza autorizzazione alcuna da parte del vicariato diocesano, il Martire a Patrono del Comune. Nel 1550 però, il popolo tutto, con il voto dei giurati e del clero secolare e regolare, rielesse nuovamente l’antica Patrona della città ovvero la “Beata Vergine di Gulfi”. Nel 1644 Filippo IV, Re di Spagna, per la vittoria delle sue armi e la prosperità della sua nazione, elesse Patrona del suo Regno la Beata Maria Vergine, ordinando a tutte le città di eleggere come Patrona la Madonna, festeggiando per nove anni un novenario a Lei dedicato e fu così che i Chiaramontani, con la votazione del popolo, del clero secolare e regolare, dei Giurati del Comune, e la petizione del Vescovo di Siracusa, agli atti del notar Bulcassino datati 19 marzo 1644, ri-confermarono Maria SS. di Gulfi, Patrona Principale della Città, secondo le disposizioni di papa Urbano VIII, emanati nel 1630 sulla Proclamazione del Santo Patrono.
Queste disposizioni prevedevano un solo Patrono Principale per Comune, elezione approvata con decreto della sacra Congregazione dei Riti, che stabilì la festività la terza feria successiva la seconda domenica dopo la Santa Pasqua con doppio precetto, rito doppio di I classe e ottava, preceduto da un solenne novenario, animato dalle varie corporazioni delle maestranze locali, con il trasporto della statua marmorea della Patrona dal Santuario alla Matrice ad opera delle Confraternite. Nel 1830 il vescovo di Siracusa, a seguito di un’istanza prodotta dal devoto popolo di Chiaramonte e dal clero, chiese al Santo Padre l’approvazione della Approbationis Officii, et Missa Pr. in honorem B.M.V. de Gulfis nuocupat, Patronae Princip. Civit. Claramontis […], richiesta approvata dalla Sacra Congregazione dei Riti con Decreto a firma del Card. Pedicini, datato 1831, il quale stabilisce l’assoluto ed unico Patronato ufficiale della Città, aggiungendo alla Diocesi di Siracusa la solennità obbligatoria di Maria SS di Gulfi con rito doppio minore di I classe e doppio precetto. Inoltre riconosce ufficialmente la venuta miracolosa del simulacro scampato alla furia iconoclasta dell’VIII secolo. Si venerano anche San Giovanni Battista, definito dalla popolazione il Protettore della città, il cui culto venne introdotto dai cavalieri di Malta e san Vito con il titolo di Patrono.[4] La festa è rimasta immutata e come nel 1644 inizia la domenica in Albis, con il trasporto a spalle della statua marmorea della Vergine di Gulfi dal santuario, con un cammino di circa un’ora, sino alla chiesa madre del paese, dove entra ed esce più volte.
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