di Ansa
ROMA, 18 APR Il grido di allarme lanciato qualche
giorno fa dal wedding and fashion designer Enzo Miccio viene
confermato da una ricerca di Jfc che l’ANSA pubblica in
anteprima: oltre al turismo la pandemia ha messo in ginocchio la
prolifica “industria” legata al settore matrimoni e ha
totalmente massacrato il Wedding Tourism che prima della
pandemia faceva registrare numeri da sballo (nel 2019 1 milione
783 mila presenze generate dall’organizzazione di 9.018
matrimoni di stranieri in Italia, per complessivi 486 milioni di
euro di fatturato). Toscana, Costiera amalfitana ma anche
Puglia, Lago di Como e ovviamente Venezia hanno stregato anche
moltissimi vip stranier,i da George Clooney e Amal Alamuddin a
stromboli/116495″ >Tom Cruise e Katie Holmes, da Justin Timberlake e Jessica Biel a
Kanye West e Kim Kardashian.
“Considerando che i mercati Usa e Gran Bretagna afferma
Massimo Feruzzi, amministratore unico di Jfc e direttore
dell’Osservatorio Italiano Destination Wedding Tourism
rappresentavano in epoca prepandemia ben il 39,6% del valore
del wedding tourism, è interessante focalizzare l’attenzione su
come si stanno comportando proprio questi mercati. Dalla
rilevazione emerge che i wedding specialists operanti in questi
due mercati hanno perso, nel 2020, il 69,7% degli eventi e il
78,9% di fatturato. Tuttavia rimane elevato l’interesse per
l’Italia come destination wedding, in quanto oggi il 59,2% dei
wedding specialists di questi due mercati anglofoni dichiara di
avere molta richiesta per l’Italia, purtroppo al momento
impossibile da soddisfare”.
La ripresa non è dietro l’orizzonte: per il 45,2% degli
operatori non sarà prima della primavera 2022, ma c’è anche un
35,5% che prevede il ritorno in Italia in data successiva.
Feruzzi continua: “Questi dati, provenienti dai due principali
mercati generatori di flussi di Wedding Tourism, fanno
comprendere il perché del tracollo del settore in Italia: nel
2020 ha purtroppo segnato un 87,3% di presenze ed un ancor più
significativo 92,7% di fatturato rispetto ai dati dell’anno
precedente, assestandosi pertanto a 35,5 milioni di fatturato
generati da 226 mila presenze (rispetto agli oltre 486 milioni
di fatturato e 1 milione 783 mila presenze del 2019)”. (ANSA).
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