Riceviamo e pubblichiamo
di Redazione


Vittoria – Salve,
ci tengo ad esporre il mio punto di vista, da professionista e conoscitore del settore, in merito all’articolo Gli schiavi del XXI Secolo: quanti gradi ci sono dentro le serre?
Articolo secondo me fuorviante e denigrante nei confronti delle realtà di eccellenza della fascia trasformata. Secondo l’autore dell’articolo, che resa può avere un lavoratore che opera nelle serre (o all’aperto, viste le temperature di questi giorni) con temperature sopra un minimo di 35 gradi (non occorre andare oltre)?
È conveniente dal punto di vista economico per l’imprenditore, tenere degli operatori che rendono pochissimo o che rischiano la salute? Sarebbe positivo un confronto dell’autore con la realtà attuale, dove già da qualche mese, i lavoratori operano dalle 5-5:30 del mattino fino alle 10 oppure, in alcuni casi, operare dalle 2-3 di notte fino alle 9 del mattino.
Piuttosto, spero che la politica si occupi presto del problema dei lavoratori che girano al buio tutto l’anno (e non solo in estate) per le strade extra urbane, con mezzi senza alcun dispositivo di illuminazione proprio, prima che qualche onesto cittadino si trovi nei guai con la giustizia.
Saluti
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