I clamorosi ritardi dell’inchiesta, a un anno da una fine ancora misteriosa
di Redazione

Messina – A oltre un anno dalla misteriosa morte i corpi di Viviana Parisi e il piccolo Gioele sono ancora in obitorio perché non è stata depositata la consulenza sulle cause della morte, denuncia l’avvocato della famiglia: il giallo di Caronia non è ancora risolto. “Era stato chiesto un termine di 90 giorni, ne sono passati 330” denuncia l’avvocato della famiglia, Antonio Cozza. La dj e il figlio di 4 anni sono ancora ufficialmente scomparsi nel nulla, il 3 luglio scorso, dopo aver abbandonato l’auto su cui viaggiavano sul ciglio dell’autostrada Palermo-Messina, per inoltrarsi nelle campagne dove sono stati ritrovati cadaveri.
“Stiamo ancora aspettando che la procura si pronunci – dice Daniele Mondello, marito e padre delle vittime – spero solo che tutto questo tempo serva per far luce su ciò che è successo”. Per il team nominato dalla la procura di Patti si è trattato addirittura di una messinscena per depistare le indagini, mentre secondo i medici legali non si è trattato di aggressione ma di suicidio: una tesi sempre respinta dai familiari. Meno certezze sulla dinamica della fine del bimbo: anche sui risultati dell’autopsia sconcertano i ritardi, oltre che sui tempi entro cui i parenti potranno finalmente celebrare un funerale.
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