Parlano i compagni di classe
di Valentina Raffa
Modica – Le lacrime rigavano i volti mescolandosi alla leggera pioggia. Erano tutti presenti i compagni della V Sirio dell’Itc “Archimede” di Modica ad un incontro insieme ai docenti per ricordare “Balù”, il loro compagno Calogero Gambino, che ha perso la vita domenica mattina, a soli 25 anni, in un tragico incidente mentre, appassionato di free climbing, scalava con tre amici una parete del versante nord dell’Etna, precipitando nel vuoto. Forse un capogiro la causa della morte. Alcuni compagni di classe hanno appreso della tragedia per telefono, poi il passa parola e una serie di messaggi lasciati sul suo profilo di Fb, che adesso non c’è più, per dargli l’ultimo saluto.
“Era un ragazzo speciale” è in sintesi il ricordo di Calogero. “Brillante a scuola – per i docenti -. Alunno esemplare bravo in tutte le materie, con una pagella di 8 e 9. Stava seguendo anche un corso di inglese per ottenere la certificazione finale”.
“Amico sincero – per i compagni -. Si era fatto apprezzare per il suo modo di vivere la vita intensamente”. “Era un ragazzo profondo – ha detto la docente di religione -. Affrontava ogni cosa con attenzione. Spesso se la prendeva con la superficialità di questa società, che secondo lui si è resa incapace di cambiare lo stato delle cose. La sua era una continua voglia di apprendere cose nuove in maniera approfondita, di scavare al di là dell’apparenza, di migliorare la società e migliorarsi”.
Quella di Calogero era una vita in progress, perchè solo coltivando ogni interesse con passione è possibile viverla a fondo. “E se n’è andato – ha aggiunto un compagno – proprio facendo quello che amava fare”. “Il suo era un continuo progettare per l’oggi e il domani – ha detto una docente -. Aveva tanti sogni nel cassetto e tra questi c’era quello di proseguire gli studi iscrivendosi alla facoltà di Economia aziendale”.
“Ricordo che un giorno mi parlò del suo entusiasmo e delle sue emozioni vissuti durante la seduta di laurea in Economia aziendale della sorella – ha proseguito un’altra docente -. Da qui il suo proposito di proseguire gli studi”. Calogero amava la montagna, la natura, amava gli animali, tanto da pubblicare molte foto con i suoi cani sul suo profilo Fb, dove scriveva: “La montagna mi ha insegnato a non barare, a essere onesto con me stesso e con quello che facevo. Se praticata in un certo modo è una scuola indubbiamente dura, a volte anche crudele, però sincera come non accade sempre nel quotidiano”.
E a contatto con la sua montagna lo ricordava un amico su Fb augurandogli di continuare a scalare in cielo i suoi monti. Ed ancora su Fb Balù aveva teneramente scritto “da piccolo ho litigato con la Madonnina”, anche se di questo non ne aveva mai parlato con la docente di religione: “Calogero credeva in Qualcuno di più grande che sta sopra l’uomo, ma non lo chiamava Dio”.
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