Si può raccontare una giornata di mare in latino? Sì
di Redazione
Ispica – Gianluca Vindigni si è laureato in lettere classiche all’università di Catania e ha una grandissima passione per il latino. Ecco il suo racconto di una giornata di mare a PUnta Ciriga, nell’ispicese:
“Salve a tutti. Qualche giorno fa mi sono recato a vedere Punta Cirica, nei pressi di Santa Maria del Focallo (Ispica, RG); questa favolosa costa fu quasi certamente teatro di uno dei più grandi disastri marini che accadde alla flotta romana nel 255 a.C., durante la prima guerra punica. Le navi romane, sulla via del ritorno, furono divorate da una forte tempesta avvenuta, secondo quanto ci dice Polibio (1, 37), nei pressi del territorio di Camarina, ma Diodoro (23, 14) ci spiega più dettagliatamente che i corpi e i relitti delle navi furono trascinati dalle impetuose onde per tutta la costa fino al territorio di Pachino (toccando di certo le zone di Porto Ulisse, presso le quali mi trovo in questo video). Un litorale favoloso, una posto bellissimo, non solo degno d’essere visitato, ma anche ricco di storia, dato che un tempo, per un tragico evento, si trovò tempestato di soldati romani naufraghi. Il video, come sempre in latino, prevede i sottotitoli attivabili in italiano.
Voglio riportare le parole di Diodoro Siculo, prese da un volgarizzamento del 1822 del cav. Compagnoni (Milano, vol. 7, p. 246):
“I Romani ch’erano passati in Africa […] ebbero un incontro di gran procella alle alture di Camarina, e vi perdettero trecento quaranta navi lunghe, e cento altri bastimenti di varie specie; così che da Camerina sino a Pachino si videro sparsi i cadaveri degli uomini e delle bestie, e i rottami delle navi fracassate”.”
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