Il pronto soccorso di Modica è in difficoltà, assumono un medico per portenziarlo, e lo dirottano a Ragusa
di Gabriele Giannone


Modica – Scacco al Conte di Modica.
Emergenza pronto soccorso all’ospedale Maggiore, un’altra occasione perduta.
Alla selezione per il conferimento di un incarico di dirigente medico di pronto soccorso, indetta dall’Azienda sanitaria provinciale, ha risposto solo un medico specializzato, una donna che tuttavia è stata assegnata al pronto soccorso dell’ospedale Giovanni Paolo II di Ragusa, che ha già sei medici in organico per gestire i circa 20 mila accessi annui.
Un’occasione mancata per potenziare il pronto soccorso di Modica alle prese con la cronica e arcinota mancanza di medici. Gestire con tre medici di pronto soccorso i circa 22 mila accessi annui a Modica, è cosa assai difficile. C’è da dire che la soluzione adottata da qualche settimana con l’integrazione di tre medici geriatri è solo un pannicello caldo, visto che per i casi da codice rosso si rende necessario sempre l’affiancamento del medico di MCAU (Medicina e Chirurgia d’Accettazione e Urgenza).
Solo qualche giorno fa, in un pubblico dibattito a Scicli promosso dalla Cgil di Ragusa e dopo qualche giorno in una conferenza con i capigruppo del consiglio comunale di Modica, il Direttore generale dell’Asp, Angelo Aliquò e il direttore sanitario dell’azienda, Raffaele Elia, avevano assicurato il massimo impegno al fine di individuare delle soluzioni, ancorché temporanee, per rimettere nella piena funzionalità il presidio di emergenza urgenza del nosocomio modicano. Sorprende, al proposito, il silenzio del sindaco di Modica Ignazio Abbate che pure è massima autorità sanitaria cittadina. Uno scacco al Conte di Modica, da parte della sanità bollita.
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