I dati Istat sullo spopolamento dell’Isola
di Redazione

Ragusa – Le consistenti migrazioni interne del secolo scorso, che hanno interessato prevalentemente la direttrice Mezzogiorno verso il Centro-nord, hanno avuto come effetto – scrive l’Istat – una progressiva redistribuzione della popolazione, causando un impoverimento strutturale di intere aree in termini sia di spopolamento che di depauperamento di risorse qualificate. Negli ultimi 10 anni sono stati circa 1 milione 139mila i movimenti in uscita dal Sud e dalle Isole verso il resto d’Italia, e appena 612mila quelli sulla rotta inversa
In Sicilia il bilancio tra uscite ed entrate si è tradotto in una perdita netta di residenti equivalente agli abitanti dell’intera provincia di Ragusa. Le regioni meridionali da cui si parte di più sono nell’ordine: Campania (-29%), Sicilia (24%) e Puglia (18%). In termini relativi, rispetto alla popolazione residente, il tasso di emigratorietà più elevato si registra però in Calabria (oltre 7 residenti per 1.000). Altro che south working: i dati dell’Istituto nazionale di statistica confermano il trend del censimento di un anno fa, e i più recenti numeri sulla Sicilia 2, costituitasi all’estero. I territori verso cui si dirigono prevalentemente questi flussi sono: in termini assoluti, la Lombardia (27%); in termini relativi, l’Emilia Romagna.
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