Attualità
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03/02/2022 15:33

Covid Sicilia: posti letto e positivi fantasma, no vax in carne e ossa

Di concreto non c’è che il numero di sieroscettici, in cui l’Isola ha il primato nazionale

di Redazione

Di concreto non c’è che il numero di sieroscettici, in cui l’Isola ha il primato nazionale
Di concreto non c’è che il numero di sieroscettici, in cui l’Isola ha il primato nazionale

 Ragusa – In controtendenza rispetto al resto del Paese, in Sicilia i nuovi casi Covid sono lievemente aumentati questa settimana (+1,3%). Ma è colpa dei “ricalcoli” sui numeri dei contagi, comunicati in ritardo dalla Regione. Una criticità, quella dei “dati spalmati”, che non riguarda più soltanto i morti e che non si è risolta con l’inchiesta del 2021 (il 27 gennaio il colmo, con 41 decessi, di cui nessuno quel giorno). Lo sfasamento delle cifre riguarda anche i positivi: pure loro sono ripescati da giornate passate, come certificato oggi dalla fondazione autonoma Gimbe nel suo report settimanale. È la provincia di Ragusa a registrare l’incidenza più alta: 1.651 su centomila abitanti; seguita da Caltanissetta (1.350) e Siracusa (1.306).

Sull’Isola i conti non tornerebbero neppure su posti letto e ricoveri, ma il dirigente del dipartimento di Pianificazione strategica, Mario La Rocca, smentisce – come gli rinfaccia l’opposizione all’Ars – di aver comunicato come operative terapie intensive “fantasma”, che non risultano attive sulla piattaforma Gecos; così come di aver detto che sono stati ricoverati in reparti Covid pazienti anche in assenza di dichiarata positività al tampone.

È l’ultimo scontro che si consumando in questi giorni all’Ars, mentre la campagna vaccinale arretra pericolosamente. E su questo purtroppo non ci piove: le elaborazioni incrociate della piattaforma Lab24 del Sole e dello stesso Gimbe riportano in maniera matematica che la Sicilia è tra le pochissime regioni italiane dove resiste ancora attorno al 10% la quota di ultra 50enni sieroscettici, per cui il vaccino è obbligatorio; mentre è prima in assoluto per densità generale di no vax (16,8% rispetto al 12,9 di media nazionale), e ultima in classifica per tasso di copertura di terze dosi (72,9% contro il 79,6).