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16/03/2022 08:06

Esercito italiano: «Garantire reparti in prontezza operativa al 100%»

Inquietante circolare delle forze armate: qual è il reale coinvolgimento del nostro Paese nel conflitto?

di Redazione

Inquietante circolare delle forze armate: qual è il reale coinvolgimento del nostro Paese nel conflitto?
Inquietante circolare delle forze armate: qual è il reale coinvolgimento del nostro Paese nel conflitto?

 Roma – Valutare con attenzione i congedi anticipati, reparti in prontezza operativa «alimentati al 100%», addestramento «orientato al warfighting» e «provvedere affinché siano raggiunti e mantenuti i massimi livelli di efficienza di tutti i mezzi cingolati, gli elicotteri e i sistemi d’arma dell’artiglieria». È quanto si legge in una circolare dello Stato maggiore dell’Esercito con riferimento ai «noti eventi» della guerra in Ucraina e alle «evoluzioni sullo scacchiere internazionale». Le indicazioni operative devono essere attuate «con effetto immediato».

In particolare «tutte le unità in prontezza devono essere alimentate al 100% con personale, incluso quello medico sanitario, ready to move (“pronto all’impiego”, ndr) senza vincoli di impiego operativo (per esempio legge 104 o articolo 42 bis del dl 151/2001) anche ricorrendo all’istituto del “comando”. Tale linea d’azione – viene sottolineato – rappresenta una priorità». Con riferimento ai sistemi d’arma, occorre «provvedere affinché siano raggiunti e mantenuti i massimi livelli di efficienza di tutti i mezzi cingolati, gli elicotteri (con focus sulle piattaforme dotate di sistemi di autodifesa) e l’artiglieria». Inoltre «tutte le attività addestrative, anche quelle dei minori livelli ordinativi, dovranno essere orientate al warfighting (“combattimento di guerra”, ndr). Ciascun reggimento di fanteria deve essere addestrato ad operare sia nel ruolo di supporto diretto, sia in quello di supporto generale».

Lo Stato maggiore sostiene che si tratta di un documento «ad esclusivo uso interno di carattere routinario, con cui le forze armate adeguano le priorità delle unità per rispondere alle esigenze dettate dai mutamenti del contesto internazionale. Trattasi, dunque, di precisazioni alla luce di un cambiamento che è sotto gli occhi di tutti». Per le organizzazioni pacifiste, invece, la mobilitazione sollecitata dalla circolare non si vedeva da almeno 30 anni ed è la dimostrazione lampante che il nostro Paese è già parte co-belligerante nel conflitto in corso, tenendone all’oscuro i cittadini.