Cronaca
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14/07/2011 17:01

Incidente mortale a Chiaramonte, perde la vita Luigi Rabbito, scultore

Aveva 43 anni

di Redazione

Amava scolpire ruote di mezzi pesanti
Amava scolpire ruote di mezzi pesanti

Chiaramonte Gulfi – Un’altra vittima della strada. Si chiama Luigi Rabbito, 43 anni, scultore comisano. 

L’uomo era alla guida del suo scooter, un Piaggio Liberty, quando si è scontrato con un autocarro. A nulla è valso il casco. 

L’incidente intorno alle 19:15  di giovedì lungo la strada provinciale 3 Acate-Chiaramonte Gulfi.

Il sinistro all’altezza del ristorante Il Tegamino.

 

L’uomo è morto poco dopo all’ospedale di Vittoria, dove è stato portato dall’ambulanza del 118. 

 

Sul posto, per i rilievi, la polizia provinciale. 

Il camion e la moto sono stati posti sotto sequestro. 

 

Il racconto della Polizia provinciale

 

Ieri il personale del Nucleo di Pronto Intervento di questa Polizia Provinciale, con l’ausilio dell’Ufficio Mobile in dotazione, è intervenuto sulla S.P. n 3 denominata “Sottochiaramonte-Acate”, incrocio con Strada Vicinale per Villa Ponte al Km. 1+000 per i rilievi di rito inerenti ad un sinistro stradale avvenuto intorno alle ore 19,15 tra un autocisterna Fiat 300 F13, condotta da M. I., 46 anni, di Chiaramonte Gulfi, e un motociclo Piaggio Liberty 150, condotto da Luigi Rabbito, 43enne di origine comisana, ma abitante a Chiaramonte Gulfi.

 

Da una prima e sommaria ricostruzione dell’evento,  sembrerebbe che il veicolo 1 stava percorrendo la S.P. n. 3 in direzione di Chiaramonte Gulfi, quando, per cause in corso di accertamento da parte di questa Polizia Provinciale, il veicolo predetto è venuto in collisione con il veicolo 2 che percorreva la S.P.  n. 3 in direzione opposta. L’impatto, molto violento, tra la parte anteriore dell’autocarro e il motociclo, è stato fatale per il conducente di quest’ultimo veicolo.

Su disposizione del Pubblico Ministero, i veicoli coinvolti nel sinistro sono stati sequestrati.

L’arteria è rimasta chiusa al traffico per il tempo necessario per consentire le attività di soccorso e i rilievi di competenza.

Sul posto sono intervenuti, oltre alla Polizia Provinciale, anche il 118, che ha trasportato prontamente il motociclista presso l’Ospedale di Vittoria dove purtroppo se ne constatava il decesso.

Al momento di questo comunicato la salma del Rabbito si trova presso l’obitorio del nosocomio vittoriese.

Dopo l’ispezione cadaverica e le formalità di rito verrà riconsegnata ai familiari.

 

 

 

L’artista meccanico

 

Luigi Rabbito era soprannominato “il meccanico” perchè amava scolpire ruspe, pale, trattori, ruote di mezzi pesanti. E proprio andando contro un mezzo pesante ha perso la vita.

Due giorni fa si era reso protagonista di una installazione in piazza Fonte Diana a Comiso: due ruote di trattore campeggiano ora a ricordare la sua arte. 

 

 

La moglie aspetta un bambino

La moglie di Luigi Rabbito aspetta un bambino. La salma di Luigi non è stata ancora restituita ai familiari. Si attende l’autopsia. 

 

 

Il cordoglio dell’amministrazione comunale di Comiso

Il sindaco Giuseppe Alfano e l’assessore alla Cultura Maria Rita Schembari esprimono il proprio cordoglio alla famiglia di Luigi Rabbito per l’improvvisa scomparsa del loro congiunto, pittore e sculture emergente che proprio la settimana scorsa, in anteprima a Comiso in piazza Fonte Diana, ha presentato il suo più recente lavoro di scultura intitolato “Ruota”.
“La notizia della prematura scomparsa di Luigi Rabbito ci lascia increduli e interdetti – ha commentato il sidnaco Alfano -. Rabbito si era imposto in questi ultimi anni per la sua originalità artistica. Persona scevra dai riflettori, ha sviluppato attraverso la sua arte l’amore per l’ambiente e la natura, ponendo inquietanti interrogativi sul futuro dell’umanità sempre meno rispettosa del pianata in cui viviamo. Artista quindi di rara sensibilità, uomo generoso che aveva fatto della modestia una filosofia di vita. Comiso piange ancora la morte di un artista, di un suo figlio, che comunque lascia un segno indelebile in tutti noi”.

“Se non fosse troppo scontata un’affermazione del genere, e a Luigi non piacevano le banalità – ha dichiarato l’assessore Schembari – si potrebbe commentare la scomparsa di questo talento sottolineando con amarezza il capriccio del destino, che ha voluto strapparlo troppo prematuramente alla vita su una strada, sul suo scooter, contro uno di quei “mostri”, che con un sentimento misto di rispetto e di orrore Luigi dipingeva, cercando con caparbia ostinazione di scoprire, dietro l’apparenza, “l’anima” della macchina. Perché era fatto così il nostro amico Luigi:ogni cosa, solo per il fatto di essere al mondo, creatura vivente o prodotto delle mani dell’uomo, era per lui degna di rispetto ed attenzione, e lui sapeva guardarvi con lo stupore tipico di un’anima pura, che solo il luccichio dei suoi occhi scuri e vivaci, sempre aperti al sorriso, sapeva esprimere meglio di ogni banale, scontata, parola. Ora, tra il senso di impotenza che ci fa avvertire alle membra una spossatezza irreale, e il dolore profondo, che segnerà per sempre tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo, anche solo per pochissimo tempo, ci rimane un’unica certezza: che il genio di Luigi è stato un dono del cielo per tutti noi, che la sua Anima pura ora contemplerà con rinnovato, divino, stupore le meraviglie dell’universo”.