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Un’aura di mistero avvolge la candidatura del centrodestra alla presidenza della Regione in Sicilia. E in casa Pdl, si alzano le barricate. Come ha scritto ieri Siciliainformazioni, lo stato dell’arte è il seguente: “Raffaele Lombardo ha affermato di avere “chiuso” l’accordo con il Pdl, Micciché non ha ancora affermato di ritirarsi”.
Non molla quindi Presidente dell’Ars. Non molla e nel suo blog ribadisce che si candiderà alla presidenza della regione. Un’affermazione contraria a quella che sembra essere la volontà del Pdl nazionale. Il sindaco dimissionario di Catania e candidato al Senato per il centrodestra, Umberto Scapagnini, alla fine della sua visita al Palazzo Grazioli di Roma, afferma: ”L’accordo con il Movimento per l’Autonomia sostanzialmente è fatto”, la posizione di Micicché sarebbe però “delicatissima ma il presidente Berlusconi saprà trattare molto bene”.
In sostegno a Berlusconi arriva anche il Senatore Pino Firrarello che ribadisce di appoggiare, comunque, le decisioni del leader della Pdl. Tutti d’accordo meno uno. Gianfranco Micciché.
Il presidente uscente dell’Ars non si arrende e dichiara guerra al cuffarismo in Sicilia. E cuffarismo nell’isola vuol dire Udc. “Io credo che Micciché individui nel cuffarismo un’esasperazione clientelare delle istituzioni. Un modo di fare politica che lui non condivide” afferma Firrarello. “A mio avviso all’inizio c’è stata volutamente una coltre nebulosa nelle posizioni da occupare”. Secondo Pino Firrarello, gli accordi iniziali tra Micciché e Lombardo potrebbero quindi essere stati diversi.
Lombardo avrebbe potuto mostrare interesse alla candidatura, solo per risolvere problemi di equilibrio locale, per poi cedere il passo. Una lettura possibile di un passato accordo politico che sicuramente non corrisponde alla realtà dei fatti.
Micciché continua a sostenere di volere appoggiare la gente onesta siciliana e di dirsi insoddisfatto della politica centrista nell’isola. “Non è che ci sia del velleitarismo in Micciché e non ha la fissa alla presidenza della regione. Ha solo fatto una battaglia per i nuovi metodi e ritiene che con l’Udc siciliana non si possano raggiungere questi obiettivi.”
Giovanni Mauro, senatore ragusano di FI, aggiunge: “devono essere i componenti dell’Udc regionale a giustificare il loro comportamento”.Secondo una fonte politica siciliana Raffaele Lombardo avrebbe chiesto a Silvio Berlusconi, in contropartita della candidatura, il ripristino del Ministero per il Mezzogiorno.
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