Giudiziaria
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15/06/2022 15:39

Mascalucia, insulti e auguri di morte all’avvocato di Martina Patti

Gabriele Celesti tempestato di maledizioni via social: "Gelosia e premeditazione sono solo ipotesi investigative"

di Redazione

Mascalucia, insulti e auguri di morte all'avvocato di Martina Patti
Mascalucia, insulti e auguri di morte all'avvocato di Martina Patti

 Mascalucia, Ct – Insulti, maledizioni e auguri a subire le stesse sofferenze patite dalla piccola Elena Del Pozzo, rivolti contro l’avvocato Gabriele Celesti (foto) che assiste la madre Martina Patti. Li denuncia il Consiglio dell’ordine degli avvocati di Catania che ha letto le minacce in migliaia di commenti alle notizie sull’infanticidio di Mascalucia che si susseguono sui social da ieri, quando è venuta alla luce la responsabilità della donna che difende (a sua volta vittima di pesanti aggressioni verbali). “Minacce inaccettabili” tuonano in una nota le toghe etnee, ricordando che “il ruolo del penalista non è difendere il reato ma tutelare, sempre, un principio sancito dalla nostra Costituzione: l’avvocato costituisce un baluardo fondamentale delle libertà e dei diritti dei cittadini perché tutti, ma proprio tutti, piaccia o non piaccia, hanno il diritto di essere difesi e ricevere un giusto processo”. 

“E per difesa, ovviamente, non deve intendersi la difesa dell’azione criminale ma quella tecnica. Ogni avvocato – continua la nota – sente il peso delle responsabilità che derivano dall’assunzione di un incarico difensivo, ma ha la consapevolezza di svolgere una funzione essenziale e irrinunciabile per qualsiasi stato di diritto. Purtroppo, nell’opinione pubblica si assiste all’errata equiparazione col proprio assistito, e ciò è frutto della errata percezione della funzione del difensore, che opera a tutela e garanzia dell’intero sistema giudiziario”. Ieri Celesti ha annunciato l’intenzione di chiedere la perizia psichiatrica su Martina Patti: “Faremo accertamenti del caso con uno specialista, per vedere se ci sono rilievi di profilo psichiatrico che possono avere influito sul fatto”.

“Non è una donna fredda e calcolatrice – ha aggiunto oggi il legale -, ma una donna che sta prendendo consapevolezza del fatto: è ovviamente sconvolta, perché ha sconvolto non solo la propria vita ma anche quella della propria famiglia e le ripercussioni saranno gravi. Non ha saputo ricostruire l’accaduto perché era come annebbiata: è chiaro che possono innescarsi dei meccanismi psichici di rimozione, perché si tende ad allontanare da sé il fatto. Non so se il movente della gelosia sia reale o parziale, di questo la signora non ne ha parlato”. Quanto alla premeditazione contestata dai pm “è un’ipotesi investigativa che a mio avviso si abbina al movente, che però è ancora in fase di accertamento: anche un furto d’auto richiede un minimo di organizzazione. Vediamo cosa emergerà dagli atti, che io ancora non conosco perché non c’è stata l’udienza di convalida davanti al gip: io ho soltanto il verbale dell’interrogatorio». Anche la data dell’autopsia sulla piccola non è stata ancora fissata.