Giudiziaria
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08/07/2022 15:08

Rosalia e Antonio in Sicilia, ipotesi e sospetti sulla vacanza-tragedia

Sabato arriva la salma del figlio Andrea di 6 anni, i tanti punti oscuri da chiarire

di Giuseppe Gaetano

Rosalia e Antonio in Sicilia, ipotesi e sospetti sulla vacanza-tragedia
Rosalia e Antonio in Sicilia, ipotesi e sospetti sulla vacanza-tragedia

Palermo – È atterrata a Punta Raisi intorno alle 13.50 l’aeroambulanza con a bordo Antonio Mirabile e Rosalia Manosperti, i genitori del piccolo Andrea Mirabile: il velivolo è stato reso disponibile dalla compagnia di assicurazioni, con cui avevano stipulato una polizza prima di partire in vacanza per Sharm el Sheikh. La salma del figlio di 6 anni, ucciso da una intossicazione alimentare, arriverà sabato. Padre e madre, di 46 e 35 anni, sono stati subito trasferiti al Policlinico: la donna, incinta al quarto mese, migliora mentre l’uomo non sta ancora bene.

Nel pomeriggio il neo sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, andrà a trovarli. La relazione medica sui campioni istologici, prelevati sul bimbo da periti venuti da Suez, non arriverà invece prima di un mese ma le circostanze del decesso sono ancora tutte da chiarire: non solo cibo e bevande ingerite, eventualmente scadute o mal conservate; ma lo stesso intervento del primo soccorso del resort, che avrebbe sottovalutato la situazione. Venerdì scorso, dopo forte nausea e vomito, si erano recati presso la guardia medica, che gli aveva prescritto farmaci e flebo.

Sabato mattina il peggioramento, ma il sanitario gli avrebbe detto di tornare più tardi; quindi la corsa all’ospedale internazionale di Sharm, dove Andrea è morto e il padre è stato intubato. La famiglia ha sempre mangiato nel resort e “ha fatto molta attenzione evitando il ghiaccio e bevendo solo acqua da bottiglie chiuse”, riferiscono i parenti. La direzione del “Sultan Garden” – recensito albergo a 5 stelle in riva al Mar Rosso – ribatte che nessun altro ospite ha accusato malori da intossicazione alimentare in quei giorni, e che il bimbo sarebbe stato portato in ospedale dopo 3 giorni e non all’indomani dei primi sintomi, come invece riferito.

Anche questo dovrà essere accertato dai magistrati egiziani. Gli altri turisti italiani, che tuttora alloggiano nell’hotel di lusso, sono preoccupati e adesso guardano con sospetto il buffet. “Ho letto ieri la notizia e ho ripensato a molte cose che non mi hanno convinto della vacanza – dice l’influencer veronese Elisa Gilieri, che c’è stata da poco -. C’erano lavori ovunque. Nel ristorante sulla spiaggia abbiamo notato alimenti tenuti fuori dal frigorifero e uccelli che zampettavano intorno. Il primo giorno ci hanno dato dei bicchieri di carta, che dopo l’uso venivano solo sciacquati sotto l’acqua corrente” e riciclati.