Può avere efficacia un atto conseguente, la nomina a direttore generale facente funzioni, rispetto a un atto fondante, la nomina a direttore sanitario aziendale, scaduto?
di Gabriele Giannone


Ragusa – Un giallo avvolge l’Asp di Ragusa. Il suo direttore generale facente funzioni, il dottore Raffaele Elia, ha il contratto d’incarico scaduto, ma la Regione non lo sa.
Una situazione paradossale che rischia di creare un vulnus amministrativo, anche perché, nel mentre, l’Azienda sanitaria adotta atti deliberativi che rischiano di non avere i crismi della legittimità.
Se non è caos, poco ci manca.
Il contratto di incarico del direttore sanitario Raffaele Elia è di durata triennale ed è stato adottato con delibera n. 1611 del 14 giugno 2019 e fino alla data di scadenza del direttore generale, il 14 aprile 2022. Da qui, una prima proroga dell’incarico. Poi, con la delibera dell’8 giugno, la n. 1339, a firma dello stesso Elia, al direttore sanitario vengono attribuite per legge le funzioni sostitutive del Direttore Generale, per effetto delle dimissioni del manager Angelo Aliquò, andato a dirigere l’Asl di Frosinone.
A questo punto il Direttore generale facente funzioni, Raffaele Elia, si è rivolto alla Regione Siciliana, inviando una lettera, la cui autenticità è confermata dagli uffici regionali: “Ma il mio contratto è valido?”, chiede Elia, quasi a volere una profezia veterotestamentaria.
Gli uffici dell’assessorato regionale, interpellati da Ragusanews, fanno sapere che “…sono in corso degli approfondimenti e ci riserviamo di dare una risposta di chiarimento”.
La domanda che tutti si fanno, Elia compreso, è: il contratto di nomina del direttore generale facente funzioni Raffaele Elia è scaduto da quanto tempo? E gli atti finora firmati dallo stesso hanno piena legittimità amministrativa?
Anche a questi interrogativi dovranno rispondere gli uffici dell’Assessorato regionale alla sanità, dove hanno accolto con stupore e irritazione la notizia, e dove si sta valutando ex post la delicata questione.
In piena campagna elettorale, e con un Governo che può intervenire solo per gli affari correnti, qualsiasi correttivo avrebbe il sapore di nomina elettorale.
Già a gennaio scorso la Regione aveva emanato i bandi per le nomine dei nuovi direttori generali, ma non lo ha mai completato l’iter nonostante siano passati 8 mesi. I vecchi direttori generali? Sono scaduti e sono stati prorogati.
Qui, l’inghippo. Seguendo il principio della continuità, può un incarico scaduto essere prorogato? Le proroghe dei direttori generali sono condizionate a quali requisiti normativi? Può avere efficacia un atto conseguente, la nomina a direttore generale facente funzioni, rispetto a un atto fondante, la nomina a direttore sanitario aziendale, scaduto?
Interrogativi ai quali la Regione dovrà dare una risposta. Urgente.
© Riproduzione riservata