Attualità
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14/09/2022 13:11

Il cercatore di funghi di carrubo Vincenzo La Cognata stupisce ancora

In una sola mattina Vincenzo ha scovato un fungo di due chili e uno di tre chili

di Silvio Rizzo

Il cercatore di funghi di carrubo Vincenzo La Cognata stupisce ancora
Il cercatore di funghi di carrubo Vincenzo La Cognata stupisce ancora

Santa Croce Camerina – Il cercatore di funghi Vincenzo La Cognata stupisce anche quest’anno con un raccolto di ben 5 chilogrammi di fungo di carrubo di una bellezza assoluta.
Non è la prima volta che Vincenzo, cercatore di funghi di carrubo di Santa Croce Camerina, ci fa ammirare i suoi straordinari esemplari di funghi di carrubo, qualche anno fa ha trovato un esemplare di ben 5 chilogrammi.
Il fungo di Carrubo, “Laetiporus sulphureus“, o “funcia di carrua”, tipico del ragusano, è una delle numerose “meraviglie della natura” che con i suoi bellissimi e intensi colori si affaccia dai tronchi di diverse essenze arboree facendo la sua comparsa nei boschi dalla tarda primavera fino ad autunno inoltrato.

Si tratta di un fungo esclusivamente lignicolo che in alcune zone di crescita (Sicilia, Basilicata, Puglia, Sardegna) trova ideale associazione con alberi di Carrubo (Ceratonia siliqua), fruttificando anche su altre essenze arboree di latifoglie (Castanea, Eucaliptus), facendosi facilmente notare ed ammirare per i suoi meravigliosi colori giallo-aranciati che, stante al parere dei popoli anglosassoni, ricordano la cresta di un pollo, tanto da meritarsi la denominazione volgare di “Chicken of the woods” ovvero, letteralmente tradotto, “Gallina dei boschi”.

Vincenzo, in una sola uscita mattutina di settembre, è riuscito a trovare due bellissimi esemplari di “funcia di carrua”, rispettivamente uno di 2 chilogrammi, e quello più grande di 3 chilogrammi. Un bravo cercatore di funghi, oltre a macinare tanta strada in mezzo alle campagne, ha i suoi luoghi segreti, ma, soprattutto i suoi fedeli alberi di carrubo che, quasi ogni anno, producono questo meraviglioso e ricercatissimo fungo.
Vincenzo ci tiene a sottolineare, che lui raccoglie il “Laetiporus sulphureus“, soltanto dagli alberi di carrubo, e non va in luoghi dove ci sono alberi di eucalipto, acero o mandorle.