La Cina è vicina
di Redazione


Milano – L’economia cinese ha bisogno di hub, di attracchi, per fare arrivare in velocità la propria manifattura e in quantità minime, sufficienti e flessibili.
Per questo i nuovi capitalisti cinesi puntano agli approdi navali e aerei del Mediterraneo. Tra questi al porto di Pozzallo e all’aeroporto di Comiso.
Il governatore della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, ammette candidamente che ci sono trattative in corso.
Lo fa nel suo blog, al termine di una giornata milanese in cui ha incontrato anche Cesare Romiti, ex Fiat.
Ecco cosa scrive il Presidente della Regione nel suo diario on line:
“Oggi abbiamo avuto una serie di incontri molto importanti e positivi.
In mattinata, c’è stata una riunione con Federico Ghizzoni, amministratore delegato di Unicredit, il successore di Alessandro Profumo, con cui abbiamo affrontato alcuni argomenti di grande rilevanza. Ad esempio, l’Unicredit studierà una formula per agevolare la scelta del fotovoltaico da parte delle famiglie e delle imprese, per i quali manca una copertura adeguata, che si potrebbe garantire col ‘conto energia’. Poi, è stato trattato il tema della rielaborazione, in termini diversi, del ‘mutuo per i rifiuti’, che la banca, ormai particolarmente presente nell’Isola, dovrebbe prendere in seria considerazione.
Nel pomeriggio, invece, ci siamo recati presso la fondazione ‘Italia – Cina’, presieduta da Cesare Romiti, che intrattiene rapporti istituzionali, molto forti e significativi, con lo Stato cinese. Qui si è discusso dell’impegno della Banca Cinese per lo Sviluppo nel settore del fotovoltaico (che ha necessità di credito), anche perché proprio i cinesi, ben si sa, sono leader mondiali nella produzione dei pannelli. Inoltre, i cinesi hanno dimostrato il loro interesse a valutare l’utilizzo del Maas che potrebbe costituire ua sorta di hub per le loro produzioni da smistare in Europa e Africa.
Si è discusso ancora di aeroporti e porti, argomenti che riguardano direttamente Pozzallo e Comiso. Nonché della promozione dell’immagine della Sicilia per un mercato turistico che ha superato ormai i 70 milioni di cinesi.
Ciò naturalmente si inserisce nell’ottica dei tanti incontri che si sono svolti fino ad oggi; delle tante delegazioni che sono giunte in Sicilia per acquistare i nostri vini e i nostri prodotti agroalimentari; degli scambi culturali che abbiamo fatto in occasione dell’esposizione di Shangai.
Tutto ciò, compresa una co-produzione legata al settore cinematografico, serve per rilanciare e promuovere l’immagine dell’Isola. Ed è oggetto di approfondimento tra i nostri tecnici e i dirigenti della Fondazione perdefinire un accordo che possa portare ad una collaborazione, di cui si è tanto parlato, e che ci auguriamo si concretizzi presto”.
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