Giudiziaria
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24/01/2023 14:37

Mafia, lo statuto di Cosa Nostra. La costituzione di Messina Denaro

«C’è lo statuto scritto … che hanno scritto i padri costituenti», dice il boss Badagliacca

di Redazione

Mafia, lo statuto di Cosa Nostra
Mafia, lo statuto di Cosa Nostra

Palermo – Operazione a Palermo dei carabinieri, 7 arresti nella famiglia Rocca-Mezzomorreale che si occupò della copertura di Provenzano e Messina Denaro.  Per gli inquirenti si tratta di una scoperta straordinaria e «di estrema rarità»: è la loro Costituzione.

Parlano delle vecchie regole, codificate in uno statuto scritto, una sorta di Costituzione di Cosa nostra a lungo cercata dagli investigatori ma mai trovata. A una settimana dall’arresto del boss Matteo Messina Denaro, la nuova  indagine dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Palermo, coordinata dal procuratore Maurizio de Lucia, ha portato all’arresto di Pietro Badagliacca, condannato a 14 anni e scarcerato dopo aver scontato la pena. Il boss e altri sei tra gregari ed estortori sono stati arrestati questa mattina nell’ambito di un blitz che ha decapitato la famiglia mafiosa di Rocca Mezzomonreale, zona sud della città.

Nomi noti agli investigatori che svelarono anni fa il loro ruolo nell’organizzazione del viaggio a Marsiglia del boss Bernardo Provenzano, costretto a farsi operare alla prostata in Francia, e i contatti del clan con l’ex latitante trapanese Matteo Messina Denaro.

«C’è lo statuto scritto … che hanno scritto i padri costituenti», dice Badagliacca, evocando le vecchie regole della mafia addirittura codificate, durante un summit in un casolare nelle campagne di Caltanissetta. Non sa che i carabinieri lo ascoltano.

Le intercettazioni hanno permesso di svelare anche i nomi di alcuni uomini d’onore riservati della cosca, di cui mai nessun collaboratore di giustizia aveva parlato. Le intercettazioni hanno confermato soprattutto che le regole di Cosa nostra non sono mai cambiate: “Nel contesto della riunione – si legge in un comunicato del comando provinciale diretto dal generale Giuseppe De Liso – si è registrato un costante richiamo degli indagati al rispetto delle regole e dei principi mafiosi più arcaici che, compendiati in un vero e proprio statuto scritto dai padri costituenti dell’organizzazione, sono considerati ancora oggi il baluardo dell’esistenza di Cosa nostra”.

Il clan Badagliacca è inserito all’interno del mandamento mafioso di Pagliarelli, una delle enclave criminali più pericolose della città, che negli ultimi anni è stata oggetto di diverse operazioni antimafia.