Il dissesto non è evitabile
di Pippo Barone


Ispica – Si è finita con una fumata nera la riunione proposta dal sindaco Rustico ieri pomeriggio al comune. La proposta di presentare ricorso contro l’ordinanza della Corte dei Conti che ha sentenziato il dissesto del comune di fatto non ha trovato consenso da parte delle forze politiche di opposizioni presenti nella riunione.
Tutto ciò non esclude che a breve il Prefetto assegnerà al Consiglio Comunale, con lettera notificata ai singoli consiglieri, un termine non superiore a venti giorni per la deliberazione del dissesto: pena lo scioglimento del civico consesso.
Le cause del fallimento del comune di Ispica lasciamole valutare ai cittadini delusi di aver votato un’amministrazione e una maggioranza protagonista della pagina più nera della storia della politica ispicese.
Il sindaco Rustico, che voleva lasciare un segno della sua sindacatura, dopo aver spregiudicatamente cancellato la piazza principale di Ispica, l’ha fatto nella maniera più negativa possibile consegnandoci la città dissestata.
Di tutto questo non possono che essere corresponsabili tutti gli amministratori e consiglieri che l’hanno sostenuto in questi anni di amministrazione, in quanto consapevoli delle spese folli e inopportune sostenute nei vari anni e che alla fine non hanno permesso di garantire, non solo gli stipendi comunali, ma quei servizi e quegli avvenimenti utili per la città.
Tutti costoro abbiano il buon senso di chiedere scusa ai cittadini e di mettersi subito da parte.
La città ha bisogno di ripartire cercando di minimizzare il più possibile il danno del dissesto economico a tutela dei servizi necessari, dei fornitori e, se inevitabile, della mobilità dei dipendenti percorrendo strade nuove per creare sviluppo sostenibile a vantaggio soprattutto delle nuove generazioni.
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