Attualità
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23/05/2013 15:45

Decolla Comiso, l’aeroporto senza voli

Un solo volo il 7 giugno

di Redazione

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Roma –  Al momento un solo volo, un charter, un aereo di piccole dimensioni, è attesto per il 7 giugno, proveniete dall’Inghilterra. 

Per l’operatività bisognerà aspettare la fine della prossima settimana, ma il più – per l’aeroporto di Comiso – è fatto. Il passaggio decisivo si è verificato ieri con la consegna della certificazione aeroportuale ai vertici della Soaco, la Società di gestione del nuovo aeroporto, avvenuta a Roma alla presenza oltre che dei vertici dell’Enac (il commissario Vito Riggio e il direttore generale Alessio Quaranta) del sindaco di Comiso Giuseppe Alfano, del presidente della Soaco Rosario Dibennardo, dei rappresentanti della Regione (il deputato regionale del Pd ed ed ex sindaco di Comiso Pippo Di Giacomo). La certificazione è un atto rilasciato al termine dei controlli da parte dei tecnici Enac e attesta la conformità di infrastrutture, impianti, sistemi e aree limitrofe allo scalo ai requisiti previsti dal regolamento dell’ente. 
A oltre otto anni dalla posa della priuma pietra, l’aeroporto costato 40 milioni (di cui 20 milioni dalla Ue) e aperto anche grazie ai «4,5 milioni messi a disposizione dalla Regione» dice Digiacomo, siamo vicini al primo decollo.

«L’Enac – ha detto Riggio – ha completato la funzione di certificazione degli aeroporti nazionali, anche non statali, come nel caso dello scalo di Comiso che infatti è un aeroporto affidato dalla Regione al Comune di Comiso. È l’unico aeroporto nuovo inaugurato da decenni e, non a caso, non è statale a smentire il fatto che ci sia una selvaggia proliferazione di aeroporti. Dovrà stare in piedi con le sue gambe. Ci auguriamo che ci riesca».
Ieri è stato anche formalizzato il decreto di apertura al traffico commerciale dello scalo la cui operatività è prevista appunto per il 30 maggio: in questo caso i tecnici Enac hanno fatto verifiche sui servizi di assistenza a terra e sulla presenza dei servizi erogati dagli enti di Stato. «Dal 30 maggio – ha detto Quaranta – compatibilmente con le politiche di sviluppo che il management saprà realizzare, si potranno verificare sul campo le reali potenzialità e prospettive dello scalo che potrebbe costituire uno strumento fondamentale sia per lo sviluppo di questa parte della Sicilia sia come scalo alternativo a Catania in caso di necessità».