di Redazione
Scarcerazione immediata con l’obbligo di soggiorno a Scicli per il tunisino Mbarek Majed. Lo ha deciso, ieri mattina, il gip Michele Palazzolo al termine dell’interrogatorio svoltosi a Piano del Gesù alla presenza del difensore Alessandro Agnello. Il magistrato ha optato per la scarcerazione del tunisino, in quanto ha ritenuto non sussistessero i presupposti per considerarlo un soggetto pericoloso, accogliendo in questo modo la tesi difensiva.
Particolarmente interessanti i dati saltati fuori dall’interrogatorio. Majed si sarebbe difatti consegnato spontaneamente ai carabinieri, che lo avevano poi arrestato per minacce, violenza e resistenza a pubblico ufficiale, pochi minuti dopo la presunta lite con un connazionale. Il giudice ha contestato solo il reato di resistenza a pubblico ufficiale, mentre parecchi dubbi sussistono anche sul pestaggio e sull’accoltellamento. Nessuna arma bianca è stata trovata né addosso a Majed, né in via Concezione, teatro dell’episodio, nei pressi di piazza Italia. Secondo quanto riferito al gip dal tunisino, con il connazionale sarebbero solo volate parole grosse e qualche insulto pesante, ma nessuno dei due avrebbe alzato le mani, anche perché la donna oggetto del contendere sarebbe stata una comune conoscente, molto più in intimità con lo stesso Majed.
Dopo l’allarme lanciato dai residenti, i carabinieri si erano messi all’inseguimento del tunisino, trovandolo e ferendolo di striscio con un colpo di pistola nel tentativo di calmarne i bollori. Dopo un breve ricovero al «Maggiore» per le cure del caso, il tunisino era stato spedito in cella, dove vi è rimasto meno di 24 ore.
La versione dei fatti riportata dai militari risulta ben diversa da quella riferita ieri mattina dal tunisino al magistrato che l’ha giudicata abbastanza credibile. Mbarek Majed è risultato in regola con il permesso di soggiorno.
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