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Gli imprenditori siciliani hanno inserito nel loro codice etico il divieto di scambiare favori con le cosche e l’obbligo di denunciare le vessazioni del racket. La scelta sta dando i primi frutti. Cosa dovrebbero fare gli altri Ordini Professionali? E i Cittadini?
Questa la domanda alla quale cercheranno di dare risposta, nell’ambito di una riflessione pubblica sul tema “Pizzo: Una proposta che si può rifiutare” – promossa e organizzata dai Giovani Imprenditori di Confindustria Ragusa, con il patrocinio del Comune di Ragusa e la collaborazione degli Ordini Professionali della Provincia di Ragusa (vedi elenco in allegato) – due coraggiosi giornalisti: Nino Amadore, del Sole 24Ore Sud, autore del libro “La zona grigia – Professionisti al servizio della mafia“, che farà un “Quadro della situazione in Sicilia dopo l’iniziativa varata da Confindustria“, e Alberto Spampinato, quirinalista dell’ANSA, consigliere nazionale della FNSI, autore del saggio su “Mafia, Informazione, Vittime” pubblicato sulla rivista “Problemi dell’Informazione” (Il Mulino), e coautore del libro “Vite Ribelli” (Sperling e Kupfer), che tratterà “Il pizzo che pagano i giornalisti sotto forma di notizie taciute o distorte“
L’iniziativa, cui sono state invitate le Autorità istituzionali, politiche, economiche, sociali, professionali, culturali e religiose di tutta la provincia, aperta anche a tutti i cittadini interessati, si svolgerà Venerdì 30 Maggio prossimo, presso l’Auditorium dell’Università di Lingue, Chiesa di Santa Teresa in Via delle Suore, a Ragusa Ibla, e prenderà avvio alle ore 16.00 con l’intervento introduttivo del Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Ragusa,
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