Lettere in redazione
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14/03/2014 17:49

Lav: sui cani rubati a Modica diciamo la nostra

Riceviamo e pubblichiamo

di Redazione string(0) ""

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Uno dei cani rubati
Uno dei cani rubati

Modica – In questi ultimi giorni, senza precedente alcuno, abbiamo assistito scioccati, ad una campagna di diffamazione, di denigrazione e di congetture da film dell’orrore contro le associazioni animaliste iblee.       

 

In particolare, un quotidiano cartaceo e un giornale online, grazie anche ad anonimi commentatori e ad una giornalista ex-rappresentante di un’associazione nazionale, si sono lanciati in una sprezzante attività di attacco nei confronti dell’Associazione che gestisce da vari anni i Box Veterinari e il Rifugio Sanitario Comunale di Ragusa.

 

Un contesto condito da “titoloni ingannevoli” con sottotitoli da strapazzo, tipo “traffico di randagi”, “guerra tra gli animalisti”, “un carico di 36 cani”, “lo smistamento dei cani verso il nord continua”, “cani a perdere”, “lucrose spedizioni”, ”il randagismo trasformato in un business”, eccetera eccetera; una sorta di narrativa da brivido giallo.

 

Un best seller di articoli, vuoto di notizie accertate e documentate, venduto gratuitamente ai lettori di passaggio per la colazione o che navigano in rete alla ricerca di qualcosa di curioso.

Siamo fermamente convinti che non sia questa la maniera corretta di trattare gli argomenti ed in particolare la gravissima ed infinita “emergenza randagismo”

 

Di ciò ringraziamo direttori di giornali, consiglieri comunali di Ragusa di maggioranza e di opposizione che pongono la loro attenzione “solo” sugli animali del Rifugio Comunale (che fra l’altro godono di ottima salute e sono visitabili 366 giorni l’anno, festivi compresi); ringraziamo anche amministratori e funzionari che si interessano “solo” di alcune risorse economiche (minime) utilizzate per la gestione del Rifugio Comunale, ma, guarda caso, non fanno alcun riferimento alla ditta privata per cui sono stati stanziati i 300,000 euro, tristemente famosi.

 

Altresì, ci viene pertanto spontaneo chiedere perché i giornalisti e i politici di professione non fanno inchieste ed un’interrogazione seria per portare a conoscenza il tasso di mortalità e le condizioni di vita in cui sono tenuti gli animali nei canili privati? Perché sul sito del Comune di Ragusa i dati “trasparenti” relativi alla movimentazione dei cani ricoverati in suddetto canile sono “fermi” al 2009?

Abbiamo la sensazione che il “business” e le pressioni politiche al Comune stiano da qualche altra parte. Forse la prossima convenzione per l’affidamento dei 140 cani, attualmente detenuti presso la Dog Professional (cioè 588 euro al giorno, che per un anno fa 214.000 euro!) e che scade il prossimo 31 marzo, fa gola a qualcuno?

A qualche grosso canile-lager privato, di Caltanissetta o Trapani, sponsorizzato dal politico di turno?

Anche su questo aspetto terremo gli occhi ben aperti: non siamo più ingenui e faremo in modo che la gara avvenga in trasparenza e garantendo agli animali un’elevata speranza di adottabilità e un’ottima qualità di ricovero.

 

Ancora: un quotidiano locale, sempre con “titoloni da strapazzo”,  ha più volte utilizzato, sfrontatamente, le foto di cani ricoverati presso il Rifugio Comunale di Ragusa per sproloquiare sulla vicenda del furto dei cuccioli, senza microchip, del Canile di Modica, ovvero ha, consapevolmente, fatto ”confusione su confusione”, creando ulteriori dubbi tra la vicenda avvenuta a Modica presso un Canile attualmente abusivo e il Rifugio “modello” di Ragusa.

E’ un caso? Superficialità? Una svista?

Sarebbe, naturalmente, necessario un segno di ravvedimento, di scuse pubbliche. Tutt’altro: dopo qualche giorno, ancora un “minestrone”: articolista e titolista scrivono, che anche a Ragusa uno pseudo “traffico di randagi”, ovvero “un carico di 36 cani stipati in 7 trasportini”, è stato bloccato dalla Polizia Stradale anche per maltrattamento. Ennesima “bolla/balla” di notizie senza corretto e dettagliato riscontro. Infatti per il verbale le autorità stanno decidendo sull’annullamento in autotutela perché si è applicato un regolamento CE che disciplina il trasporto di animali da macello e da commercio e non esiste invece una norma che impedisca il semplice trasporto non commerciale di cani in adozione, che nessun maltrattamento si può configurare perché i cani viaggiavano in 17 trasportini e non i 7 (come “erroneamente” affermato dalla giornalista) e perché il furgone è stato fermato a 30 minuti dalla partenza, quindi i cani non hanno avuto manco il tempo di annoiarsi per il viaggio.

 

Purtroppo, le associazioni animaliste locali, per fronteggiare l’emergenza randagismo, dopo la tragedia del bambino del Pisciotto, in realtà, si stanno impegnando eccessivamente. Sono state “costrette” a sostituirsi, impropriamente, ai Comuni della nostra provincia, fungendo da “scaricabarile”.

 

Il consigliere comunale Sonia Migliore, dal canto suo, ancora una volta, utilizza politicamente il tema del randagismo, per fini di speculazione propagandistica e di visibilità personale sui mass media locali.

Infatti, con una interrogazione rivolta all’Amministrazione Comunale di Ragusa si lancia in una raffica di domande, mescolando sacro e profano, omettendo delle verità storiche e alimentando dubbi su fantasiosi intrallazzi e sprechi.  Offende la logica delle cose e la buona volontà di persone che, da più di trent’anni, si battono nella nostra città per arginare il problema dei randagi.

Stavolta, però, sbaglia mira: cerca di sparare, politicamente, sull’ex responsabile del Rifugio Comunale di Ragusa, colpevole di essere un “grillino” e cerca, anche, di colpire la più conosciuta e stimata animalista della nostra città (sostenitrice in campagna elettorale della Lista Partecipiamo).

Crea, ancora, collegamenti impropri fra l’associazione che gestisce attualmente il Rifugio Comunale e il Sindaco, dimenticando, invece, le difficoltà affrontate, ultimamente, dalla suddetta associazione, visto  che non è stato ancora definito il nuovo testo della Convenzione per la gestione del Rifugio stesso.

 

Omette, gravemente, di ricordare che tale gestione (anche dei Box Veterinari) è partita nel lontano 2010, con l’Amministrazione di Nello Dipasquale.

“Dimentica”, anche, che la delibera n. 366  del 4 ottobre 2011 della giunta guidata da Nello Dipasquale con cui si affida il servizio di adozione di cani in Italia e all’estero, porta anche la sua stessa firma!

La Migliore parla, anche, di proroghe concesse all’associazione, come se ne fosse responsabile l’associazione stessa…

“Omette”, ancora, di dire che le proroghe non le ha “inventate” l’attuale dirigente del Comune, il dott. Lumiera, ma che anche la passata Amministrazione, di cui è stata assessore, ne ha fatto uso e riuso, nei nostri confronti, per ben tre volte, sia in relazione alla gestione del Rifugio Sanitario, sia in relazione al protocollo per le attività relative all’adozione dei cani in Italia e all’estero. Questa è prassi, avviene per innumerevoli servizi essenziali quando non ci sono le condizioni oggettive per agire in altra maniera. La Migliorelo sa benissimo.

 

Dimentica, sempre, di raccontare che la Giunta dell’ex Sindaco Nello Dipasquale, con lei in carica, nella giornata del 27 dicembre 2011, con tanto di cerimonia in pompa magna, consegnò una targa di riconoscimento sia all’Aida che alla Lav, ed anche all’Enpa e che nell’ultima Relazione Annuale del Sindaco Nello Dipasquale, con lei sempre assessore, sia la Lav, l’Enpa e l’Aida vengono citate come associazioni “utilissime” per la Città di Ragusa.

 

E ancora, nell’interrogazione-comunicato, partorito dal suo anonimo addetto stampa, mescola notizie palesemente inesistenti con altre palesemente scorrette.

Parla di assistenza sanitaria, di cure veterinarie e di fornitura di farmaci da parte dell’Asp, senza alcuna cognizione. Basterebbe chiedere all’Ufficio preposto per capire che questo aspetto funziona in maniera diametralmente opposta. L’Aida, infatti, pur non avendone obbligo secondo la normativa vigente, affronta ogni spesa veterinaria e si fa carico, da sempre, anche del pronto soccorso, h24.

Rendiconta il tutto costantemente al Dirigente del Settore I e fornisce tutta la documentazione fiscale e i dati relativi alle spese sostenute, ai ricoveri degli animali, alle adozioni, alle reimmissioni.

 

Abbiamo più volte, esplicitamente, con telefonate e lettere protocollate al Comune, invitato i consiglieri comunali a venire a visitare il Rifugio Sanitario; alcuni sono venuti per comprendere e vedere il nostro lavoro; altri ci hanno garantito la loro disponibilità per migliorare i risultati da raggiungere. Della Migliore, invece, nessuna notizia, nessun desiderio di “conoscenza”.

Anche in occasione della gara andata deserta abbiamo cercato il dialogo e ci siamo preoccupati di informare i consiglieri relativamente ad una decina di punti del bando che risultavano in contraddizione fra loro e per certi versi anche incongruenti. Ma, anche in quel caso, cioè nella giornata del 14 gennaio scorso, la Migliore non ha avuto l’accortezza di intervenire.

 

Quindi, ci faccia capire: eravamo Associazioni “utilissime” quando collaboravamo con la vecchia Amministrazione ed oggi invece siamo degli approfittatori perché continuiamo, con la nuova Amministrazione Piccitto, a gestire gli stessi identici servizi, tramite le stesse modalità e utilizzando gli stessi importi pro-cane di 4 anni fa?

Amici o nemici?

 

Abbiamo, da sempre, collaborato bene con tutti gli amministratori che dimostravano buona volontà e attenzione: Solarino, Chessari, Dipasquale, con gli assessori Bitetti, Barone, Carmelo La Porta e, benissimo, anche con l’assessore Antonio Di Paola, cognato della suddetta Migliore.

Mai condizionati da colori politici, abbiamo sempre svolto un lavoro serio e costante, ed oggi Ragusa è una delle pochissime Città in Sicilia che ha un servizio di cattura funzionante, una percentuale di adozioni superiore al 50% ed un Rifugio Comunale “modello”; basterebbe visitare altre realtà, per rendersene facilmente conto.

Il nostro si può definire un “presidio zooantropologico”, dove lavorano solo alcuni indispensabili dipendenti part-time (al massimo tre ore al giorno), dove operano educatori cinofili, veterinari e comportamentalisti, dove i soci fondatori svolgono un fondamentale ruolo di garanzia e di rappresentanza (chiaramente non retribuito) e che quotidianamente viene letteralmente “invaso” da numerosissimi volontari che si occupano di sgambamento, di attenzioni e giochi con i cani che loro stessi prediligono.

Uno spazio idoneo al loro recupero e quindi ad una più facile e veloce adozione.

Insomma un autentico Anti-Canile.

 

Naturalmente, vorremmo, e si dovrebbe fare di più, far meglio e più celermente; in primo luogo con le sterilizzazioni, che dovrebbero essere molto più numerose, sempre che ci si permetta di rendere più efficace il nostro servizio, anziché ostacolarci, insistentemente e continuamente, come è avvenuto in questo periodo.

Nessuno si rende conto delle enormi difficoltà nel gestire, curare e custodire esseri senzienti, esseri che soffrono e che hanno bisogno di tanto amore.

Da anni abbiamo dedicato loro parte della nostra vita; abbiamo affrontato lotte, difficoltà immense.

Intendiamo continuare a farlo.

 

Ragusa, 13 Marzo 2014

 


 

AIDA RAGUSA            

LAV IBLEA 


FRANCA SCHININA’              

MIMMA MANTELLO              

BIAGIO BATTAGLIA 

SERENA AUGELLO         

RESI IURATO           

MICHELE D’AGATI