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11/06/2014 16:32

Il film Italo il 15 giugno a Taormina

Prima dell’anteprima mondiale di Clint Eastwood

di Giuseppe Savà

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Alessia e il cane attore Tomak sul set
Alessia e il cane attore Tomak sul set

Taormina – Dal festival di Vancouver in Canada a quello di Taormina.

Sarà proiettato domenica 15 giugno alle 18, a Taormina, il film “Italo”, per la regia di Alessia Scarso.

Un omaggio alla Sicilia, nel sessantesimo del festival, che subito dopo, in anteprima mondiale, presenta “Jersey Boys” di Clint Eastwood.

Il film sul cane dai tratti umani e commoventi con Marco Bocci, Elena Radonicich, Barbara Tabita, sarà distribuito nelle sale, a partire dall’autunno, da Notorious Pictures, già distributore di Belle e Sebastien, che in Italia ha fatto 6 milioni di euro di incasso.

La storia, è quella ormai nota dell’arrivo, in via Mormina Penna, patrimonio dell’Umanità Unesco, di un randagio meticcio.

Sporco, malnutrito, il cane aveva fame ed elemosinava con gli sguardi le briciole degli arancini ai turisti.

Il parroco elevò le barricate. Il cane entrava in chiesa durante la messa, e il prelato pensò bene di ammonire con un cartello in stampatello sull’uscio di San Giovanni Evangelista: “E’ vietato entrare in chiesa ai cani”. Italo faceva finta però di essere un cane analfabeta, e a messa continuava ad andare. Muore un ragazzo in un incidente stradale e Italo fa la veglia funebre davanti alla camera ardente e l’indomani apre il corteo, accompagnando Francesco al cimitero. Partecipa a matrimoni, feste religiose, consigli comunali e soprattutto lavora. Lavora? Sì, lavora. Come guida turistica. Precede i turisti, li accompagna lungo i percorsi del barocco sciclitano, va a prendere i bambini a scuola, e salva una cameriera dall’aggressione notturna di un malintenzionato.

Italo diventa la mascotte di Scicli, il personaggio più famoso, addirittura ospite di trasmissioni televisive. Il cane, però, è anziano, mangia troppo, e un’insufficienza renale, il 31 gennaio del 2011, lo porta via. Italo riposa nella villa comunale, una stele lo ricorda con affetto e nostalgia.

Da questa vicenda reale ha preso le mosse il film per il cinema che la regista modicana Alessia Scarso ha girato un anno fa Scicli, con protagonista un cane attore, che interpreta Italo.

Un film liberamente ispirato alla “vicenda umana” di Italo e romanzata in una trasposizione filmica che ha come sfondo narrativo il paesaggio ibleo, il tessuto relazionale di una città siciliana in cui il controllo sociale è forte, e il sentimento di appartenenza alla comunità altrettanto.

Un romanzo di formazione, in cui la presenza del cane sconvolge gli equilibri fra i protagonisti della storia, determinando un cambiamento, in meglio, dei rapporti fra i singoli. Scelta coraggiosa, quella di Alessia, di fare un film con tre bambini che contendono la scena a Marco Bocci, che nella storia è il sindaco vedovo di Scicli, padre di uno di loro, e con un cane attore della scuderia di Massimo Perla, il migliore addestratore che il mercato cinematografico possa permettersi.

Il film vede sulla scena Tuccio Musumeci, Lucia Sardo, Marcello Perracchio, Andrea Tidona, la voce narrante di Leo Gullotta e persino un cameo del pittore Piero Guccione e dell’inviata Tg5 Mimosa Martini.

Una pellicola che promette una favola ambientata in una Sicilia sospesa, un palmo sopra la verità, uno sotto la fantasia.