Lo stagno di sale
di Redazione


Ispica – Il Pantano Gorgo salato fa parte dei Pantani della Sicilia sud-orientale. Assieme agli altri pantani costituiscono uno dei più importanti sistemi di aree umide dell’Europa meridionale, punto di arrivo, di sosta nonché di nidificazione dii molte specie di uccelli migratori che si spostano tra l’Africa e l’Europa. Tommaso Fazello, nel suo De Rebus Siculis del 1558 scrive: “Subito dopo la rocca del Castellazzo segue uno stagno chiamato “Murra”, che d’estate diventa tutto sale; e dopo, un altro stagno, detto Gorgo Salato che, insieme con molti altri da Pachino fin qui, è formato da acque piovane dolci che né si versano in mare né sono turbate dal mare, eppure generano sale purissimo“. Nel 1892, in seguito all’abbandono delle saline, i due pantani appaiono interrati e parzialmente coperti dalla vegetazione. Nel 1928, il Gorgo Salato, appare è diviso in due parti da una lingua di terra sulla quale passa una carreggiata e si avvicina alla posizione attuale, interrato e coperto di vegetazione. Era messo in comunicazione non col mare ma col Pantano Bruno a Est mediante un canale lungo ca. 200 m. e aveva una superficie di mq. 31.250. Dopo la bonifica idraulica degli anni 1950-60, nel litorale ispicese il Gorgo Salato assieme al Bruno e Longarini rappresenta uno dei tre pantani su dodici rimasti. (Tratto da: L’isola dei Porri e i pantani ispicesi di Melchiorre Trigilia).
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