di Redazione
Se Amalia Rodriguez era solita dire “Non sono io che canto il fado, è il fado che canta me”, Joana Amendoeira, poco prima di salire sul palco di Note di Notte, ha detto “Per me cantare è come respirare” e la grande naturalezza con cui si è proposta al pubblico ha dato piena conferma a quanto dichiarato.
Una voce straordinaria che trasmette una gamma di emozioni senza limiti toccando corde ora lievi ore intense, ora allegre ora malinconiche; un sorriso sempre acceso sul viso bellissimo ed una grazia ed una presenza scenica davvero fuori dal comune, Joana Amendoeira con i suoi venticinque anni è un’artista matura che interpreta con passione e gioia il “suo” fado. Fado che, proprio come sostiene Joana “è una musica in continua evoluzione e noi cantanti dobbiamo avere un ruolo attivo nella società, raccontare i tempi che corrono”.
E proprio grazie a questa concezione negli ultimi anni si è potuto avviare un progressivo allontanamento tra fado e dittatura salazarista che ha restituito alla musica la sua componente popolare e la libertà di esprimere ogni sentimento.
Nostalgia e struggimento, ma anche amore e gioia nella Noite de fado vissuta con Joana Amendoeira che è stata un viaggio tra le atmosfere di una intera nazione e le pieghe emozionali di ogni individuo.
Non solo nella voce di Joana la forza del concerto e del rinnovamento del fado, ma anche nei brani proposti. A quelli della tradizione, infatti, la Amendoeira ha affiancato diverse composizioni originali dei musicisti che l’hanno accompagnata – Pedro Amendoeira (chitarra portoghese), Pedro Pinhal (chitarra fado) e Paulo Paz (basso) – dimostrando quanto vitale sia la musica lusitana.
Servito sul prato della villa il drink d’apertura curato da Opera in collaborazione con Planeta e Casalindolci e, sempre sul prato della villa, tra palme, ulivi e carrubi, hanno trovato collocazione ideale le opere di Orazio Battaglia, Giuseppe Bombaci, Adelita Husni-Bey, Sue Kennington e Sasha Vinci, artisti de La Veronica arte contemporanea, i ricami artigianali de La tela di Penelope e le creazioni di Flora Magro Spose.
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