Giudiziaria
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15/10/2015 23:46

Loris, avvocato Veronica intercettato. Una puntata dalla D’Urso? 3500 euro

260 pagine di informativa inviate in Procura

di Redazione

L'avv
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Ragusa – Carmela Anguzza, madre di Veronica Panarello, all’improvviso cambia tesi sulla figlia e inizia a difenderla nelle apparizioni tv nelle quali sarà invitata.
Secondo le ricostruzioni della Polizia di Ragusa, grazie alle intercettazioni contenute nelle 260 pagine di informativa inviate in Procura, a fare cambiare idea alla Anguzza sarà l’avvocato della figlia, Francesco Villardita. L’avvocato Villardita, in una delle tante telefonate afferma nei confronti della Anguzza che, “se vuole, può rifare un’altra intervista per ritrattare tutto quello che e’ stato detto su Veronica e puntualizza che lo deve fare di sua spontanea volontà e non perchè glielo sta dicendo l’avvocato”. Per la Squadra Mobile di Ragusa “importante, inoltre, per far comprendere l’ostinazione dell’Anguzza, non solo al fine di creare a tutti i costi una tesi difensiva in favore di Veronica ma anche di indurre l’opininone pubblica a credere nella sua innocenza, laddove la stessa esterna la sua propensione a non rilasciare più interviste, ma viene dissuasa dalla conduttrice di un programma tv della Mediaset (Barbara D’Urso) che, quasi per partito preso, al fine di convincerla a suffragare la tesi innocentista, afferma che in questo momento devono rimanere sul pezzo perchè altrimenti l’opinione pubblica potrebbe convincersi sempre di piu’, che Veronica è colpevole”.

 

Le ospitate da Barbara D’Urso

 

“L’autenticità delle dichiarazioni rese sia dalla madre” di Veronica “Anguzza Carmela che dalla figlia Panarello Antonella negli Uffici di Polizia, in sede di escussione, trova un inconfutabile suffragio nei mesi susseguenti al fermo di P.G. operato nei confronti di Veronica. Le due donne, infatti – ricostruisce la Polizia di Ragusa -, hanno trovato un’ottima risorsa economica nei proventi derivanti dalle loro partecipazioni ai programmi televisivi (la stessa Anguzza riferisce trattarsi di 3.500 euro il compenso percepito), nei giorni a seguire, mutando totalmente il contenuto delle loro dichiarazioni rese innanzi agli organi inquirenti, in presenza delle telecamere, fanno dichiarazioni totalmente contrastanti rispetto a quanto riferito. Appare evidente che, anche su sollecitazione dei giornalisti di turno, l’obiettivo era quello di convincere l’opinione pubblica dell’innocenza della congiunta senza alcun fondamento di verità o utile spunto per un approfondimento investigativo”.