Moda e Gossip
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21/06/2025 08:33

Al Pacino a Roma, cena in centro e bagno di folla

Al Pacino, 85 anni, mangia indisturbato tra i tavoli affollati del ristorante "Pierluigi", a due passi dalle rive del Tevere

di Redazione

Roma – Ore 21.30, Centro. Cappello con la visiera, giacca en pendant e occhiali da sole per ripararsi dalle luci artificiali di Roma notturna. Al Pacino, 85 anni, mangia indisturbato tra i tavoli affollati del ristorante “Pierluigi”, a due passi dalle rive del Tevere. Si siede lì con alcuni amici, apparentemente noncurante della propria fama internazionale e delle oltre trecento persone presenti a pochi metri da lui e sedute nel suo stesso locale. «È piombato senza neanche prenotare» racconta quasi sorpreso il “re dei paparazzi” Rino Barillari, che giovedì sera per primo ha immortalato l’attore nel locale nei pressi di Campo de’ Fiori.

L’interprete statunitense è a Roma già da qualche giorno per girare Captivated, il nuovo film diretto da Dito Montiel sul rapimento di John Paul Getty III, avvenuto proprio a Roma, a piazza Farnese, nel 1973. Ad accompagnare l’attore premio Oscar nel nuovo progetto, il produttore Andrea Iervolino, già al lavoro con Pacino sul recente Maserati: The Brothers, opera di Robert Moresco sulla storia della celebre casa automobilistica italiana, girata sempre tra le vie del Centro romano ad inizio anno. In occasione della promozione del progetto, lo scorso 15 giugno Pacino aveva partecipato ad un’udienza privata in Vaticano, insieme alla delegazione del film, con il neoeletto Papa Leone XIV, a cui aveva regalato proprio un modellino in scala di un’auto Maserati. E non tanto lontano dalle stesse mura vaticane, ieri sera l’attore avrebbe scelto di immergersi ancora di più nella tradizione romana. «Hanno cenato in una sala privata, gustando piatti di pesce, accompagnati da acqua ma senza vino. Tuttavia, lui ha chiesto espressamente al proprietario Roberto Lisi delle specialità tipiche, sul genere dell’Amatriciana».

Pacino si gode la serata, non particolarmente spaventato dal caldo romano né dall’eventualità di essere riconosciuto dalle orde di fan. L’attore si sarebbe trattenuto per oltre due ore nel ristorante. «Durante la cena una signora gli ha chiesto un selfie, ma lui ha cortesemente rifiutato, rispondendo “no, thank you”, “grazie”», racconta Barillari. «Allora un signore dell’équipe mi ha chiesto di non fargli foto col flash, altrimenti si sarebbe dovuto necessariamente spostare in un altro locale. Abbiamo aspettato più di due ore prima che lui uscisse ed abbiamo nascosto le macchine fotografiche per paura che la gente gli iniziasse a chiedere selfie». In effetti, alla sua uscita dalla sala, gran parte delle oltre trecento persone presenti si sarebbero alzate applaudendo ed accorrendo verso di lui, nella speranza di ottenere un selfie o un autografo di uno dei più grandi attori di tutti i tempi. Ma è tutto normale, se si parla di Al Pacino. «Per evitare che i presenti gli facessero foto col cellulare abbiamo evitato i laser per la prima volta», spiega Barillari. «Li usiamo sempre per i personaggi di quel calibro, ma con Al Pacino no. Con lui diventiamo dei gentlemen anche noi».