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25/06/2025 13:10

Emanuele Dotto e la sclerosi multipla

Emanuele Dotto e la sclerosi multipla diagnosticata un mese dopo la pensione

di Redazione

Ha ricevuto la diagnosi un mese dopo che era andato in pensione, circa sette anni fa. Emanuele Dotto, storica voce di “Tutto il calcio minuto per minuto”, ha la sclerosi multipla progressiva. Ne ha parlato lui stesso a Repubblica. «Ho avuto molto, e molto mi è stato tolto, però nel cambio ci guadagno». Oggi vive in carrozzina, «ascoltando musica, leggendo e sopravvivendo».

Dotto ha raccontato di come è venuto a sapere di essere affetto da sclerosi multipla progressiva: «Mi è stata diagnosticata un mese dopo essere andato in pensione. Avevo 67 anni e 6 mesi, ora ne ho appena compiuti 73 e ogni giorno è un giorno guadagnato».

Emanuele Dotto ha lavorato a “Tutto il calcio minuto per minuto”, celebre trasmissione sportiva di Radio Rai. «C’erano maestri veri», ha ricordato nell’intervista, in cui non ha risparmiato critiche ai cronisti sportivi di oggi: «Urlano tutti troppo, in radio e in tv».

Da cronista ha mosso i primi passi nel mondo del giornalismo con i cartacei alla fine degli anni Settanta: “Era il giugno 1976, collaboravo con il Corriere Mercantile di Genova e arrivai per caso in Vespa insieme a mio fratello Matteo sul luogo dove le Brigate Rosse avevano appena ucciso il giudice Francesco Coco e due uomini della scorta”. Poi la radio, quando Tutto il calcio era all’apice come e quanto 90° minuto.

La svolta nella sua carriera è arrivata con l’ingresso in Rai nel 1980, dove è stato fino al 2019. Tra le sue trasmissioni storiche Tutto il calcio minuto per minuto, con la radiocronaca di partita di calcio principalmente del Genoa e della Sampdoria. “Ho visto, ho guardato, ho raccontato, mi sono divertito”, ha detto a proposito della sua carriera che poi è nelle aspirazioni di chiunque abbia l’ambizione di diventare un o una giornalista.

Tra i suoi maestri i già citati Roberto Bortoluzzi, Massimo De Luca, Enrico Ameri. Nel suo curriculum anche la Formula Uno, i Giochi Olimpici, Mondiali di calcio e svariate edizioni di Giro d’Italia, Tour de France.

Della sua vita di oggi alle prese con la sclerosi multipla progressiva, Emanuele Dotto ha detto: «Sono stato 7 volte in Australia e altrettante in Cina, ma ora il mondo lo vedo come il giardino della scuola elementare di Genova Quinto, dove trascorro il tempo in carrozzina ascoltando musica, leggendo e sopravvivendo. Peggioro lentamente, ma senza prospettiva. Non ce la farei senza mia moglie Marina e mia figlia Emanuela. Il corpo sta andando dove vuole, la mente e la memoria per fortuna no».

La sclerosi multipla progressiva, come spiegato dal Centro Dino Ferrari, ha un andamento che viene definito “recidivante-remittente, caratterizzato da attacchi e remissioni“. Nel tempo, tale andamento “può trasformarsi in una fase detta secondariamente progressiva, caratterizzata da pochi attacchi e da un graduale ma progressivo aumento della disabilità”. C’è anche una forma più rara di sclerosi multipla progressiva, chiamata “primariamente progressiva, caratterizzata da una generale assenza di attacchi già all’inizio e da una disabilità progressivamente ingravescente”.