Cultura
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05/09/2025 14:31

Un elmo della prima guerra punica riemerge dai fondali delle Isole Egadi

“Uno dei più belli e completi mai recuperati”

di Redazione

Isole Egadi – Un elmo di bronzo del tipo “Montefortino”, in straordinario stato di conservazione e completo di paraguance, è emerso dai fondali delle Isole Egadi. Lo straordinario reperto proviene dall’area in cui si svolse la battaglia delle Egadi del 241 a.C., nella prima guerra punica tra Roma e Cartagine.

A riportare alla luce l’elmo sono stati i subacquei della Società per la documentazione dei siti sommersi (Sdss), guidati da Mario Arena sotto la supervisione della Soprintendenza del Mare, con il supporto dell’Area marina protetta, del Comune di Favignana e della Capitaneria di porto.

I reperti, non solo l’elmo, sono stati sottoposti a un primo trattamento conservativo a cura delle restauratrici della Sdss, grazie al contributo del mecenate statunitense Michel Garcia. Inoltre nello studio radiologico del dottore Giuseppe Perricone, a Trapani, sono state eseguite tac su circa trenta reperti metallici ricoperti d’incrostazioni da cui sono emerse armi come spade, lance e giavellotti, utilizzati nella battaglia del 241 a.C.

Francesco Paolo Scarpinato, assessore ai Beni culturali e identità siciliana: “L’elmo Montefortino è uno dei più belli e completi mai recuperati. Questi ritrovamenti rafforzano l’immagine dell’Isola come custode di un’eredità culturale unica al mondo”.

L’attività di ricerca e recupero negli anni ha potuto contare anche sul sostegno della Rpm Nautical Foundation, fondazione privata statunitense che ha messo in campo fondi e una nave oceanografica, affiancando così i lavori della Soprintendenza del Mare.

Durante i trattamenti è stato pulito il rostro numero 25, recuperato in una precedente campagna, scoprendo che è romano e presenta l’iscrizione “Ser.Solpicio C.F. Quaestor Probavi(t)”, probabilmente: “Servio Sulpicio, questore, figlio di Gaio, approvò”, sottinteso il rostro. Gaio potrebbe essere Gaio Sulpicio, console dal 243 a.C. particolare che conferma l’ipotesi che i reperti risalgano alla prima guerra punica. Dal cosiddetto “relitto del banco dei pesci”, risalente al V secolo d.C., è stata inoltre recuperata una grande maniglia in bronzo, di uso ancora incerto.