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08/09/2025 23:33

Ai funerali privati di Giorgio Armani presenti 62 persone

La funzione privata si è svolta nella Chiesa di San Martino nel borgo di Rivalta

di Redazione

Rivalta, Piacenza – 62 presenti.
Campane che suonano a morto, il feretro che esce lentamente dalla chiesa con sei persone a scortarlo in blu e guanti bianchi. Si è concluso il funerale dello stilista Giorgio Armani, celebrato in forma priva nella chiesa di San Martino di Rivalta.

Come da precise indicazioni dello stilista, in pochissimi sono stati ammessi. Fuori dai cancelli sono rimasti giornalisti, fotografi, cameraman, curiosi, ma nonostante la folla durante tutta la funzione nell’intera zona ha regnato il silenzio. Solo all’arrivo del feretro, attorno alle 14.15, il lieve brusio che ha accompagnato l’attesa, è stato rotto da un lungo applauso e da un lancio di petali di rose bianche.

Dietro la bara dello stilista, i familiari, gli amici e i collaboratori più intimi. Il primo ad arrivare, su un’auto scura, è il compagno e braccio destro Leo Dell’Orco, seguito da Andrea Camerana. A piedi arriva Irving Bellotti, mentre scendono tutti da un pulmino i dirigenti vicini allo stilista, poi i familiari. Solo i più stretti sono ammessi.Fin dalla tarda mattinata, polizia e carabinieri hanno tenuto lontani curiosi e media, solo ai residenti nel bordo è permesso di accedere, ma solo previa consultazione del documento. Al funerale di Re Giorgio sono ammessi solo i più intimi.

Così aveva deciso già qualche anno fa, scegliendo di tornare nella città dove la sua famiglia, in fuga da bombe e raid durante la seconda guerra mondiale, ha trovato rifugio. Una croce stilizzata all’ingresso, stile sobrio, è stato ‘re Giorgio’ in persona a ridisegnare e decidere di ristrutturare la cappella di famiglia, dove la sua salma sarà inumata accanto a quelle dei genitori e del fratello Sergio.

Dopo la folla che si è presentata alla camera ardente, nel suo ultimo viaggio Armani, per sua espressa volontà, sarà accompagnato da pochissimi. Non più di una ventina di persone – di certo le nipoti, la sorella, il compagno e braccio destro creativo, Leo Dell’Orco – secondo la stampa locale forse un po’ di più. Dopo le esequie, suggeriscono alcune fonti, la salma sarà cremata.

“Impressiona molto la loro discrezione e il loro desiderio di vivere un momento intimo e intenso, direi proprio religioso, sacro – ha osservato don Giuseppe a proposito della scelta di svolgere i funerali in forma privata -. Lo faremo e cercheremo di farlo con lo stile che il maestro ci ha insegnato. Lo chiamerei di una nobile semplicità, per essere anche immagine di quella bellezza che lui ci ha insegnato, di cui è stato maestro. Ma nella vita religiosa e nell’esperienza della preghiera questo è già dato come dono, come data la bellezza del Dio Creatore di cui lui è stato un pò l’artefice, il custode che ha coltivato con grande genialità”, ha aggiunto.