Moda e Gossip
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12/09/2025 11:16

Giorgio Armani, tutte le case alla sorella e ai nipoti: da St Moritz a Pantelleria

Il palazzo di Milano al compagno «che non dovrà rimuovere gli arredi»

di Redazione

Milano – Da St Moritz a St Tropez, passando per l’appartamento nel cuore di Brera a Milano e la tenuta di Broni, nel Pavese, fino alle ville di Pantelleria e Antigua e alle proprietà di New York e Parigi: la galassia di immobili di Giorgio Armani andranno in larga parte ai famigliari, con usufrutto al compagno e braccio destro Leo Dell’Orco e un occhio di riguardo per Michele Morselli, l’ad dell’immobiliare proprietaria di gran parte delle ville. È quanto ha stabilito lo stilista nel secondo dei testamenti depositati presso il notaio Elena Terrenghi, che riporta la data dello scorso 2 aprile.

Nella sua ricchezza personale di 13 miliardi, Giorgio Armani vantava anche di un cospicuo patrimonio immobiliare: ville a Saint Tropez, Antigua, Broni e Pantelleria che oggi, dopo l’apertura del testamento dello stilista, passa pienamente alla sorella Rosanna e ai nipoti Andrea Camerana e Silvana Armani. Lo stilista ha lasciato a loro una quota del 75%, della società L’Immobiliare Srl più una quota pari al 25% in nuda proprietà. L’usufrutto andrà invece a favore del compagno e braccio destro Leo Dell’Orco. Ma quali sono queste ville da sogno e quanto valgono?

Giorgio Armani, nel suo testamento, ha disposto che il compagno e braccio destro Leo Dell’Orco abbia l’usufrutto a vita del palazzo di via Borgonuovo 21, a Milano, dove lo stilista viveva e che gli arredi e gli ornamenti, con l’eccezione di un quadro di Matisse e di una foto di Rayman, «non vengano rimossi da dove si trovano» e rimangano come complemento dell’immobile «finché Leo voglia viverci». La casa di via Borgonuovo è in un meraviglioso edificio del Seicento che lui stesso ha definito il “centro dell’universo”.

Il palazzo con 101 stanze

La casa di via Borgonuovo 21 conta 101 stanze, più uno studio privato da 7 vani. Una reggia degna di un Re, del resto. Non era una semplice dimora di rappresentanza ma un rifugio intimo in cui lo stilista si godeva il relax tra un impegno e l’altro, accogliendo di buon grado le persone care. Re Giorgio se ne innamorò fin da subito, considerandola “un’isola tranquilla per sé e per i suoi amici”. Gli ambienti sono chic e minimal: a dominare sono le nuance chiare e sobrie, dal bianco al crema, fino ad arrivare al tortora, ma non mancano gli elementi a contrasto come il nero e il marrone, scelti per pavimenti e infissi. Gli arredi scelti puntano a mixare diversi stili: accessori retrò degli anni ’30-’40, richiami etnici e pezzi grafici e cromatici delle collezioni Armani/Casa.

Pantelleria

Con Pantelleria lo stilista aveva un rapporto particolare e non ha fatto mai mistero che l’isola per lui era fonte di ispirazione. Armani acquistò i primi tre dammusi a Cala Gadir nel 1981, e li trasformò in un rifugio minimal su un paesaggio selvaggio e autentico. Oggi la tenuta comprende sette dammusi, immersi in un’oasi con circa 200 palme e una vigna, da cui nasce il passito “Oasi”. Lo stilista voleva evitare un estetismo eccessivo: l’intervento d’arredo è moderno e sobrio, con arredi di Armani/Casa, materiali naturali e una forte fusione tra interno ed esterno.

Forte dei Marmi

La prima casa di Armani per le vacanze fu in Versilia, a Forte dei Marmi: una villa, 24 stanze in viale Ammiraglio Enrico Morin che definì una «piccola capanna sul mare», rimasta quasi invariata nel tempo, con piccoli aggiornamenti come un bagno turco, attrezzi fitness e nuovi divani. Eleganza sobria, palette di colori neutri (sabbia, grigio caldo) e ambienti aperti, comunicanti, dove l’arredamento sembra emergere naturalmente dall’architettura. La villa di Armani a Forte dei Marmi? Non è di Giorgio Armani ma del suo compagno Pantaleo (Leo) Dell’Orco ed era in usufrutto allo stilista.

Broni

Nei pressi di Pavia, a Brioni, Armani possedeva una villa storica soprannominata “piccola Versailles”, caratterizzata da soffitti a cassettoni, pavimenti in cotto, boiserie e lampadari d’epoca. Un rifugio per il “lato borghese” dello stilista, arredato in modo classico e accogliente.

La casa a Saint-Tropez in nuda proprietà al nipote

La casa a S. Moritz va in nuda proprietà al nipote Andrea Camerana, mentre l’usufrutto spetta a Pantaleo Dell’Orco. La villa nella regione provenzale, acquisita nel 1996, sorge in un parco di cipressi, gelsomini e eucalipti. Si tratta di un ambiente intimo e accogliente nonostante i circa 700 m². Ristrutturata nel 2009, la casa è caratterizzata da una piscina, dépendance e logge vetrate; gli interni uniscono pietre chiare (Saint‑Maximin), legni esotici, pezzi d’antiquariato e arredi Armani/Casa, con un’estetica asiatica‑tropicale ed elementi audaci come poltrone in velluto tiger‑stripe.

Lo chalet di St. Moritz al nipote

Giogio Armani possedeva una casa anche in Svizzera, vicino a St. Moritz. Uno chalet restaurato, al cui interno l’estetica è più giapponese che engadinese: spazi essenziali, arredi sobri, materiali naturali e oggetti portati dai viaggi. Lo stilista ha lasciato la nuda proprietà della casa a St Moritz al nipote Andrea Camerana e l’usufrutto a Pantaleo dell’Orco.

Antigua

Armani possedeva inoltre una villa alle Antille, a Antigua: una residenza nella località super esclusiva di Galley Bay Hights pensata come oasi tropicale dove rifugiarsi durante l’inverno, esotica ma in linea con il suo linguaggio estetico minimal ed elegante. La proprietà è nata dalla trasformazione di due ville indipendenti che lo stilista ha fatto ampliare, collegandole tra di loro attraverso un salone centrale circondato da padiglioni e terrazze.

L’attico di New York a Michele Morselli

Armani lascia un appartamento a New York a Dell’Orco mentre l’altro lo destina alla sorella Rosanna e ai nipoti Silvana Armani e Andrea Camerana. Dell’Orco nella città americana concederà l’utilizzo a Michele Morselli, l’ad della società immobiliare e amico dello stilista di recente scomparso. Armani aveva acquistato una casa a New nel 2019: un attico a Central Park, con grandi vetrate per una cifra che si vociferava aggirarsi attorno ai 30 milioni di euro.