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23/06/2025 14:52

A Modica in mostra gli artisti della generazione Z. C’è Alice Mattia

Dal 28 giugno alla galleria Saccà

di Redazione

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Modica – “Superfresh” è il titolo della mostra con cui si intende offrire uno sguardo sulle più recenti espressioni artistiche di alcuni giovani nati dalla seconda metà degli anni ’90 fino agli inizi del nuovo millennio. È la nuova mostra, a cura di Giovanni Scucces, presentata dalla siciliana Galleria SACCA a partire dal 28 giugno (vernissage fissato alle ore 19.30) e visitabile per tutta l’estate, fino al 31 agosto.

Il termine è composto dalla parola “super”, indicante qualcosa al di sopra della media, di superlativo; e “fresco”, cioè di recente produzione. Combinati insieme vogliono trasmettere l’idea di qualità e novità, proprio come l’arte prodotta dai giovani artisti coinvolti. Tutti nativi digitali, una generazione nata e cresciuta in un mondo contraddistinto dall’iperconnessione e dall’iperinformazione. I dieci artisti protagonisti sono: Calogero Arcidiacono (1998, Catania / San Teodoro – ME), Miriam Auteri (1999, Caltagirone – CT / Palagonia – CT), Paolo Caldarella (2000, Siracusa), Arianna De Stefani (1996, Crema – CR), Lorenzo Gnata (1997, Biella / Cossato – BI), Sergio La Barbera (1997, Palermo), Alice Mattia (2000, Catania), Silvia Muscolino (1998, Catania / S. Teresa di Riva – ME), Roberto Orlando (1996, Palermo), Sofia Villa (1999, Modica – RG / Empoli – FI).

Alice Mattia nasce a Catania nel 2000. Diplomatasi al liceo artistico “Lazzaro” di Catania, nel 2023 si laurea in Pittura (I livello) presso l’Accademia di Belle Arti di Catania con una tesi dal titolo «La pittura nell’epoca dell’intelligenza artificiale» e con relatore il prof. Francesco De Grandi. Attualmente frequenta il secondo anno di Pittura (secondo livello) presso la medesima accademia. La sua attuale ricerca pittorica esplora il tema delle ombre e della trascendenza. Si tratta di figure cariche di movimento, talvolta persino distorte, che si stagliano su fondi monocromatici in scala di grigi. Esse si elevano da un contesto materiale a uno spirituale, in una sorta di danza con la propria ombra volta a simboleggiare il passaggio dalla fisicità alla dimensione dell’anima e contribuendo a donare un profondo senso di leggerezza a tutta la scena. L’uso del bianco e nero enfatizza il contrasto tra luce e ombra, tra forma ed essenza. In questo senso le ombre diventano simbolo di ciò che è nascosto e quindi di impercettibile. Fra le mostre all’attivo segnaliamo le ultime due dello scorso anno alla Mucciaccia Gallery project di Roma e al Complesso dell’Annunziata – ex Museo d’arte MAUI a Teano, in collaborazione con la Galleria Studio Legale di Caserta.