La presenza dell'uomo databile tra gli anni 8.000 e 6.500 a.C.
di Irene Savasta

Selinunte – Uno scavo che suggerisce la presenza umana sull’acropoli di Selinunte più antica di diversi millenni fino a quanto ipotizzato sino ad ora. A dirlo, l’archeologo Clemente Marconi che con Rosalia Pumo è alla guida del team di archeologi della New York University e dell’Università Statale di Milano che sta effettuando una campagna di scavi all’interno del meraviglioso parco di Selinunte, scavi che si concluderanno alla fine del mese.
Il primo livello è di occupazione greca ma al di sotto di questo livello è stato trovato uno spesso deposito di formazione naturale alto più di un metro nel quale sono stati scoperti, a una quota più alta, frammenti del bronzo recente e, a una quota più bassa, frammenti di industria litica mesolitica, databile tra gli anni 8.000 e 6.500 a.C.
Il team rende noto che sono stati trovati anche resti di animali e frammenti di carbone in associazione al primo livello di frequentazione greca nell’area che saranno analizzati al radiocarbonio e che potrebbero contribuire a datare la fondazione di Selinunte.
Foto: Davide Modesto
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