di Redazione
Che un mostro marino possa prendere un colore politico ed essere definito addirittura comunista è singolare.
Ma è ciò che è successo su questo blog. Se dietro la monnezza di Napoli ci può essere la mano della camorra, dietro il mostro di Arizza possono esserci i comunisti di Scicli, secondo quanto recita l’oracolo Socrathe.
I fatti. Due anni addietro, al confine tra le spiagge di Arizza e di Spinasanta, furono eseguiti i lavori per la posa di un tubo sottomarino che portasse le acque reflue (già depurate, per i profani) del depuratore al largo. La parte immediatamente prospiciente alla costa fu eseguita da una pala meccanica che riusciva ad immergersi fino a un profondità di un metro, un metro e mezzo.
Inizialmente il solco era profondo, ricordo che durante i lavori ero costretto ad attraversare il tratto a nuoto. Ma l’anno successivo, cioè nel 2007, il tubo era adagiato sulla sabbia del fondo marino. E ci si poteva camminare sopra essendo l’acqua in quel tratto, profonda appena un metro e cinquanta centimetri.
Con grande stupore dei vari pescatori, periodicamente, esso affiorava in superficie e fuoriusciva completamente dall’acqua sollevandosi di qualche centimetro sul livello del mare.
Quest’anno, abbiamo assistito all’emersione di circa 30 o 50 metri di tubo. Fenomeno visibile perfettamente da cinquecento o mille metri di distanza. Il fatto è stato così eccezionale che è stata avvertita immediatamente la Capitaneria di Porto e i Vigili Urbani di Scicli.
Circa 3 giorni dopo, sono intervenuti degli operai che hanno zavorrato il tubo.
In debito con me di una foto, oggi il ritorno del mostro e la chiusura della partita.
La differenza con il passato? Fa capolino tra i flutti a circa 50 metri dalla riva. Ma stavolta non si nasconde più. E’ deciso a recitare il suo ruolo fino in fondo.
Reclama ciò che gli appartiene: la notorietà.
Eccolo in tutta la sua potenza. Visto da sott’acqua è ancora più spaventoso.
Che sia di un colore politico, di destra o di sinistra, fra i flutti non lo da a vedere.
Potrebbe essere di centro, anzi di mezzo.
E’ un chiaro pericolo per le imbarcazioni e forse per i pescatori di quelle acque.
Immagino che una sua rottura comporterebbe la chiusura della spiaggia ai bagnanti.
Evitiamolo.
Riccardo
riccardo@erreasoft.com


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