Giudiziaria
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17/11/2007 00:00

Abusivismo a Sampieri, il processo per il villaggio Renelle Trippatore

di Redazione

Il giudice intende chiudere in poche udienze il processo riguardante una maxi lottizzazione che vede imputate 26 persone, 23 modicani, due palermitani ed uno sciclitano, e così fissa un’udienza straordinaria per il prossimo 8 gennaio che andrà avanti anche nel pomeriggio, al fine di completare l’escussione di tutti i testi, e procedere con le conclusioni. Ieri davanti al giudice unico del Tribunale di Modica, Patricia Di Marco, è comparso un tecnico del Comune di Scicli, il quale ha detto di un sopralluogo effettuato all’epoca nell’area indiziata e di avere rilevato 9-10 costruzioni. Poi il teste si è barcamenato tra molti “non ricordo” e “non so”. Gli imputati sono Emanuele Mormino, Giancarlo Iemmolo, Salvatore Giurdanella, Maria Iemmolo, Concetta Basile, Rosario Arena, Loredana Alfano, Vincenzo Spadaro, Carmelo Floridia, Giovanni Mallia Abate, Maria Modica Agnello, Gianfranca Di Martino, Salvatore Belluardo, Luciana Belluardo, Francesco Gravina Penna, Concetta Alvich, Gabriele Alvich, Rosa Di Martino, Michele Paolino, Giuseppa Caruso, Gabriele Moncada, Rosario Occhipinti, Giovanni Carpenzano, Vincenzo Selvaggio, Rosa Nifosì e Giorgio Di Martino. Sono patrocinati dagli avvocati Michele D’Urso, Fabio Borrometi, Salvatore Poidomani, Carmelo Ruta, Giovanni Giurdanella, Angelo Iemmolo, Giuseppe Giacomia. Secondo il pubblico ministero, Diana Iemmolo, gli interessati avrebbero realizzato, in concorso tra loro, e senza la prescritta autorizzazione, una lottizzazione abusiva mista, formata cioè da materiale e negoziale, a scopo edilizio in un ampio stacco di terreno che si trova in Contrada Renelle Trippatore a Scicli, esteso oltre 13 mila metri quadrati, e di altre due strisce di suolo, poco più ad est, appartenenti alla stessa particella catastale, rispettivamente di 740 e 2470 metri quadrati, mediante la formazione di ventuno lotti di superficie media di 400-800 metri quadrati ciascuno (in qualche caso minore o maggiore) e la costruzione di altrettanti fabbricati in gran parte allo stato rustico, quasi tutti “tamponati” e con gli infissi esterni installati e con caratteristiche costruttive diverse, eccetto alcuni che risultano identici e speculari, nonché attraverso la vendita del terreno in lotti. Tutto ciò avrebbe comportato una trasformazione urbanistica ed edilizia dell’area interessata, destinata dal vigente Piano Regolatore Generale del Comune di Scicli come zona agricola “E”, in un nuovo insediamento urbano a scopo residenziale, senza la necessaria realizzazione di opere di urbanizzazione primarie e secondarie ed in violazione delle prescrizioni degli strumenti urbanistici. Il tutto eseguito in un’area interessata dal vincolo di inedificabilità della fascia costiera e dal vincolo paesaggistico. I fatti furono accertati nel mese di settembre del 2004.