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28/09/2025 23:24

Addio al designer e illustratore Andrea Rauch: fu l’autore del simbolo dell’Ulivo

Nato nel 1948, la sua lunga attività ha coniugato comunicazione culturale e sociale

di Redazione

Firenze – Il mondo della grafica piange la scomparsa di Andrea Rauch, noto e amato designer e illustratore, scomparso il 27 settembre a San Giovanni Valdarno (Arezzo), dove viveva. Era nato nel 1948 ed era l’autore del simbolo dell’Ulivo, storica alleanza del centrosinistra, e della Margherita.

Ha firmato oltre 700 manifesti, molti dei quali oggi custoditi in musei come il MoMA di New York, il Musée de la Publicité del Louvre a Parigi e il Museum für Gestaltung di Zurigo. Andrea Rauch è tra le figure più rilevanti della grafica italiana contemporanea, un autore che ha unito progettazione visiva, impegno civile e sperimentazione culturale.

Nato professionalmente negli anni Settanta, dopo gli studi in Architettura all’Università di Firenze, Rauch ha cominciato a collaborare con la Regione Toscana e con case editrici come Guaraldi, Electa e La Casa Usher. Nel 1973 il suo tratto si è fatto notare sulle pagine della rivista Ca Balà, con la quale ha lavorato per sei numeri consecutivi fino al giugno 1974.

L’attenzione per la comunicazione culturale e sociale è diventata centrale a partire dalla metà degli anni Settanta, quando insieme a Stefano Rovai ha aderito al movimento della “grafica di pubblica utilità”. L’idea era rivoluzionaria: spostare il baricentro della progettazione dai grandi centri urbani ai territori minori, dall’immagine aziendale alla comunicazione politica e culturale. Con lo stesso Rovai, Rauch ha firmato nel 1989 uno dei manifesti ufficiali realizzati per il bicentenario della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo a Parigi.

Nel 1983 i due fondano a Firenze lo studio Graphiti, attivo fino ai primi anni Novanta. Proprio in quel periodo Rauch intensifica i rapporti con la scena internazionale: dal collettivo francese Grapus (Pierre Bernard, Gérard Paris-Clavel, Alex Jordan), con cui condivide l’idea di grafica come strumento politico, al maestro americano Milton Glaser, fino all’illustratore Maurice Sendak, per cui nel 1987 cura una grande retrospettiva al Salon du Livre di Montreuil. Fondamentale anche il legame con Leo Lionni, che considerava un maestro e un amico.

La sua rete di contatti include nomi come Emanuele LuzzatiRoberto Innocenti, Shigeo Fukuda e Alan Fletcher, raccontati nel volume Il mondo come Design e Rappresentazione pubblicato da Usher Arte nel 2009.

Il riconoscimento internazionale non è mancato: nel 1993 la rivista giapponese Idea lo ha inserito nel numero speciale dedicato ai 100 migliori designer grafici del mondo – unico italiano insieme a Italo Lupi – e l’anno successivo il suo nome compare in Who’s Who in Graphic Design.

Accanto al lavoro creativo, Rauch ha svolto anche un’intensa attività accademica: dal 1994 al 2002 ha insegnato Grafica all’Università di Siena e, tra il 2010 e il 2013, Storia della grafica all’Istituto Europeo di Design di Firenze.

Un percorso che ha intrecciato ricerca visiva, impegno politico e passione civile, facendo di Andrea Rauch un protagonista capace di raccontare attraverso la grafica non solo la cultura, ma anche le trasformazioni della società.

Tra le sue tante attività in Toscana, dal 1978 al 2011 la collaborazione con il Comune di Pistoia per un progetto innovativo di grafica educativa per l’infanzia, esperienza poi raccolta nel libro Immaginando. Trent’anni con i bambini di Pistoia raccontati con il disegno (2009), il drappellone per il Palio di Siena dove, dal 1995 al 2008, è stato art director del complesso museale Santa Maria della Scala di Siena.

Nel 2019 il Teatro della Toscana gli ha dedicato la mostra “Ai margini del teatro. Manifesti 1980-2018” alla Pergola.

Profondo cordoglio per la scomparsa di Rauch è stato espresso dalla Regione Toscana che ricorda come il designer e illustratore abbia rappresentato “una stagione significativa della storia della Regione Toscana: tra gli anni Settanta e Novanta, Rauch fu infatti tra i protagonisti della realizzazione dei manifesti murali commissionati dalla Regione in occasione delle ricorrenze civili del 25 aprile, del 1 maggio e del 2 giugno. Alcuni di quei lavori, oggi conservati presso l’Archivio storico del Consiglio regionale, sono esposti al Museo Venturino Venturi”. Il presidente Eugenio Giani lo ricorda “come un artista generoso e un interprete originale della grafica italiana, capace di intrecciare arte, cultura e comunità”.