Attualità
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14/04/2012 20:35

Aeroporto di Comiso, bretella bloccata da scavi archeologici

Ostacoli. «Da mesi - dice il presidente della Provincia, Antoci - la burocrazia a Palermo ci paralizza»

di Andrea Lodato

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Comiso – E’ vero che se tutto dovesse andare come è stato previsto nelle ultime riunioni lo scalo aeroportuale di Comiso potrebbe aprire entro quest’anno. Ed aprire, secondo le ultime informazioni che arrivano dai vertici dell’ente per l’aviazione civile italiana, con una utilizzazione H 12, ovvero per dodici ore al giorno.

Sarebbe una buona partenza, anche alla luce dei tempi di attesa che sono stati puntualmente biblici come in tutte le opere che nascono dalle nostre parti. Ma, mentre si lavora per superare gli ultimi ostacoli più strettamente tecnici e logistici legati all’attività dello scalo, cresce l’attesa tra gli operatori economici di una vasta area che punta sull’apertura dello scalo comisano per cercare di incrementare il giro d’affari. Da quello legato al turismo, innanzitutto, sino alle attività del settore agroindustriale. Perché c’è un aspetto fondamentale e un’altra opera che procede in qualche modo parallelamente con l’aeroporto. E’ la realizzazione di una nuova strada di collegamento che, secondo un progetto di massima già fatto dalla Provincia regionale di Ragusa, dovrebbe collegare il costruendo autoporto di Vittoria con lo scalo comisano e, da lì, arrivare sino alla nuova superstrada Ragusa-Catania, i cui lavori dovrebbero cominciare tra una decina di mesi.

Purtroppo anche per questa strada fondamentale, come si intuisce facilmente, non solo per i collegamenti con l’aeroporto, ma, soprattutto, tra le aree commerciali del vittoriese e la nuova superstrada, ci sono una serie di ritardi, enormi. Spiega il presidente della Provincia ragusana, Franco Antoci: «Per la bretella di collegamento che dovrebbe collegare l’aeroporto di Comiso con la Provinciale 7, la Comiso-Chiaramonte, come Provincia abbiamo da tempo messo a disposizione 17 milioni di fondi ex Insicem. Un milione e mezzo li abbiamo utilizzati per far realizzare un progetto esecutivo, che abbiamo da tempo inviato a Palermo per avere il parere della Commissione Lavori Pubblici. Tutto è fermo, però, perché c’è stato un ritrovamento archeologico nella zona dell’aeroporto, una tomba con arredi funerari e a Palermo hanno chiesto un approfondimento e indagini supplementari per sapere esattamente che cosa c’è in quell’area, quali eventuali altri reperti».

E’ una storia che si ripete, questa, perché un caso analogo scoppiò durante i lavori della Siracusa-Gela, quando furono rinvenuti resti di antiche tombe nella zona di Valle d’Ispica. La scoperta portò allo stop ai lavori, alla richiesta di una variante per cui passarono la bellezza di quattro anni. Che cosa accadrà, invece, qua a Comiso? Il presidente Antoci vorrebbe scongiurare un ritardo ulteriore.
«Già di ritardi ne stiamo subendo tanti, con il progetto che è finito in mille trappole della burocrazia. Dieci mesi a Palermo fermo perché dovevano essere nominati due membri della commissione che doveva esaminare il progetto, altri otto al Genio civile che continuava a chiedere approfondimenti. Insomma per quanto ci riguarda abbiamo trovato i soldi, abbiamo presentato un progetto esecutivo, ma restiamo paralizzati da questi intoppi».

Il progetto globale, Vittoria-Comiso-514 prevede un intervento di 14 chilometri e un costo totale di 100 milioni, mentre per la parte Comiso-514 i costi sono molto più contenuti e con i 15 milioni della Provincia si potrebbe cominciare a lavorare, cercando nel frattempo il resto dei soldi. Con un progetto esecutivo pronto e un aeroporto da lanciare, il governo potrebbe essere sollecitato a reperire i fondi, spingendo l’Anas ad impegnarsi su questo fronte. E a quel punto i lavori potrebbero partire contestualmente con quelli per la Ragusa-Catania.

 

La Sicilia