8 mila grazie a Ryanair
di La Sicilia


Comiso – «Ryanair a Comiso sta andando bene. In appena un mese, dal 7 agosto, abbiamo avuto 10mila passeggeri: 8.000 portati da Ryanair e 2.000 da Transavia che ha fatto charter da Parigi per il Club Mediterranée di Kamarina».
Lo dice il presidente della Sac, Enzo Taverniti.
Parole rassicuranti, che smentiscono l’allarme suscitato dal crollo di Ryanair alla Borsa di Dublino (-14%), crollo dovuto ai minori incassi e all’intenzione della compagnia guidata dal Ceo Michael O’Leary di lasciare a terra 70-80 aerei. Comunque la stima dei passeggeri trasportati in un intero anno è di 81 milioni (la previsione era di 81,5) e gli azionisti avranno 400 milioni di euro nel 2013-2014 sotto forma di buyback e ulteriori 600 milioni nel 2014-2015.
«Appena pochi giorni fa – precisa Taverniti – i dirigenti di Ryanair hanno annunciato che avrebbero utilizzato nuovi aerei per Comiso, quindi debbo immaginare che già prevedessero la caduta in Borsa. Comiso sta facendo guadagnare loro molti soldi. Siamo stati premiati come la “rotta della settimana” durante Ferragosto per Ciampino-Comiso. Debbo dire che all’inizio nutrivo qualche perplessità, ora sono veramente ottimista, mi sono convinto che l’aeroporto ha buone possibilità di stare in campo e di essere una grossa risorsa per il territorio».
Il personale è stato all’altezza del compito? In fondo era come il primo giorno di scuola.
«Se la sono cavata alla grande, la struttura ha risposto e il personale si sta impegnando con entusiasmo. Infatti non aspettiamo altro che arrivino nuove compagnie. Abbiamo diverse prenotazioni per l’anno prossimo, principalmente da Germania e Inghilterra, e contestualmente dovranno partire le rotte Ryanair da Londra e Charleroi-Bruxelles».
Com’è noto Ryanair chiede un contributo alle società che gestiscono gli aeroporti su cui atterrano. E’ un segreto di Pulcinella, ma chiedo: la Soaco che gestisce Comiso è in grado di cavarsela senza andare in rosso nel bilancio?
«Abbiamo fatto un conto molto veloce. Quando si fa una valutazione della redditività della tratta noi calcoliamo la redditività senza aiuto, e la redditività con aiuto. Certamente la redditività con aiuto (alle compagnia, ndr) diminuisce almeno di tre quinti, quindi solo due quinti rimarrebbero a noi. Però anche dando l’aiuto riusciamo sempre a guadagnare da quella tratta, meno di quanto pensiamo, ma guadagniamo. Tenga comunque presente che per i piccoli aeroporti l’80% dei ricavi proviene da “non aviation” e il 20% da “aviation”».
Cosa intende per “non aviation”?
«Intendo i parcheggi, la zona all’interno dell’aeroporto. Alcuni giorni fa su un giornale specialistico c’era il rendiconto dell’aeroporto di Roma, il quale pur essendo intercontinentale e il primo in Italia ricava il 46% del proprio fatturato dal commerciale “non aviation” e solo il 54% dal commerciale “aviation”. Da questo capiamo che il far volare non fa guadagnare a sufficienza, il resto lo devi ottenere da altre cose. Sull’aeroporto di Comiso non pensiamo soltanto ai voli, ma anche ai prodotti tipici all’interno dello scalo, stiamo pensando alla Scuola di volo, tutta una serie di cose che potrebbero farci raggiungere in maniera molto più veloce il punto di pareggio. I voli insomma non sono tutto, possiamo avere un milione e 200mila passeggeri, arrivare cioè al massimo della nostra potenzialità, e avere un bilancio in negativo perché non siamo riusciti ad avere un commerciale “non aviation” all’altezza del nostro aeroporto».
Ma ci sono contribuzioni da parte di albergatori, banche, associazioni?
«No, l’unico contributo che abbiamo avuto è stato quello della Camera di commercio che ha messo a disposizione dell’aeroporto per ogni anno 380 mila euro, tutto il resto deve venire da noi. Noi possiamo aiutare le compagnie aeree, ma possiamo farlo con i nostri soldi e dobbiamo essere capaci di attirare i turisti. E in questo si deve attivare il territorio per offrire a chi viene da fuori motivi di attrazione».
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