Attualità
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04/04/2008 20:37

Affari e Finanza di Repubblica: Anche le famiglie ragusane nella morsa dei mutui

di Redazione

Ci sono anche le famiglie dell’area iblea tra quelle del Sud nella morsa dei tassi che salgono. Nella provincia di Ragusa, al pari di quella di Catania, Napoli, Bari, Sassari, Pescara, Siracusa e Cagliari, la febbre dei tassi sui mutui ha spinto il peso della rata oltre la soglia del 40% del reddito medio delle famiglie.

Addirittura del 48,4% nel capoluogo: una quota forse insostenibile per molte famiglie a basso reddito. E a questo punto potenzialmente a maggior rischio di insolvenza.

L’area iblea, insomma, secondo il supplemento economico del quotidiano “Repubblica”, “Affari e Finanza”, rientra tra quelle dove le famiglie debbono pagare una rata del mutuo (comprendente gli interessi e il rimborso del capitale) che supera il terzo del reddito, soglia oltre la quale pone inevitabilmente problemi anche alle famiglie che producono un reddito lievemente superiore agli 11mila euro.

Sotto, le banche sconsigliano l’accensione di un mutuo. Praticamente quasi la metà del reddito dei ragusani viene assorbito dal debito per l’abitazione. “Le top ten della classifica osserva Michele Bacco, del Centro Studi Sintesi – hanno anche mutui medi residui tra i più elevati delle 103 province analizzate: compresi tra 73 e 105mila euro. Sopra la media nazionale che è di 70mila”.

Dall’altra parte del ranking, le province che soffrono meno sono quelle “piccole” del Nord: Bolzano, Sondrio, Aosta, Vercelli. Con un peso della rata sul reddito modesto, compreso tra il 10 e il 14%. Vale a dire che le famiglie di Ragusa soffrono quasi cinque volte più di quelle di Bolzano. Inoltre i mutui medi residui delle province più fortunate sono la metà, 37-38 mila euro, di quelli delle meno fortunate.

Del resto gli effetti del balzo degli interessi dal 2005 ad oggi (+24% secondo Banca d’Italia) si ritrovano anche nel calcolo dell’incremento medio subìto dalla rata del mutuo a tasso variabile: le famiglie di Ragusa devono sborsare circa 1.600 euro in più l’anno, 131 al mese. Abbastanza meno delle famiglie romane cui tocca pagare circa 2.500 euro.

Tuttavia la variabile è nel più limitato reddito medio della provincia siciliana.